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John Galliano lascia dopo 10 anni Maison Margiela

Il 12 dicembre 2024, John Galliano ha annunciato ufficialmente il suo addio a Maison Margiela, attraverso una lettera pubblicata su Instagram. «Oggi è il giorno in cui dico addio a Maison Margiela», ha scritto lo stilista britannico, lasciando trasparire un profondo senso di gratitudine. Ha inoltre condiviso un dettaglio personale significativo: «Oggi compio 14 anni di sobrietà. Vivo una vita migliore di quanto avessi mai sognato».

Galliano ha scelto di mantenere riserbo sul futuro, ma ha lasciato intendere che la prossima fase della sua carriera sarà altrettanto ambiziosa: «Le voci… Tutti vogliono sapere e tutti vogliono sognare. Quando sarà il momento giusto, tutto sarà svelato». Le sue parole sembrano anticipare un ritorno creativo che promette di far “sognare”, per usare le sue stesse espressioni.

 

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Dal suo arrivo nel 2014, John Galliano ha trasformato Maison Margiela in una delle case di alta moda più innovative e sperimentali al mondo. Dopo il ritiro del fondatore Martin Margiela nel 2009, il brand era stato gestito da un team anonimo fino alla nomina di Galliano, una figura controversa e geniale, che ha portato nuova energia creativa e tecnica.

Sotto la sua guida, Margiela ha abbracciato temi di genderless fashion, diversità e inclusività. Lo stilista ha celebrato i diritti LGBTQ+, l’uguaglianza di genere e la salute mentale, integrando questi valori nelle collezioni e nelle narrazioni visive della maison. «Guardate cosa abbiamo costruito», ha dichiarato Galliano nel suo post, riferendosi a collezioni che hanno ridefinito i confini della moda con tecniche innovative e performance teatrali.

Il saluto a John Galliano di Renzo Rosso

L’addio di Galliano è stato accompagnato da un tributo di Renzo Rosso, presidente del gruppo OTB, che possiede Maison Margiela. «Lavorare con John è stata una delle esperienze più significative e impattanti della mia vita», ha dichiarato Rosso, aggiungendo che il designer ha portato Margiela a nuove vette: «Martin [Margiela] ha reso la maison un’icona. John l’ha trasformata nella couture house più all’avanguardia del mondo».

Rosso ha inoltre sottolineato come l’operato di Galliano abbia avuto un impatto culturale su tutto il gruppo OTB, che include brand come Diesel, Jil Sander e Marni. «Negli ultimi 10 anni, lui e il team di Maison Margiela hanno creato magia, scrivendo un capitolo fondamentale nella storia della casa di moda».

L’impatto di John Galliano da Margiela

John Galliano ha iniziato il suo viaggio con Margiela in un momento delicato della sua carriera. Dopo l’uscita da Dior nel 2011, seguita da polemiche personali, lo stilista è stato accolto da Margiela come un’opportunità per riscoprire la sua voce creativa.

Nel documentario High and Low: John Galliano, uscito su Amazon Prime nel 2023, il designer ha raccontato il suo percorso di redenzione e rinascita artistica. Durante il suo mandato a Margiela, ha trasformato il marchio in un laboratorio di sperimentazione, dando vita a collezioni visionarie come la linea Artisanal, che unisce haute couture e tecniche sostenibili.

La sfilata di gennaio 2024, già celebrata come una delle più audaci della maison, è stata ora riconosciuta come il suo “canto del cigno”, un evento che ha catturato l’essenza del suo lascito creativo.

Sotto la direzione creativa di John Galliano, Maison Margiela ha registrato una crescita costante. Le vendite del marchio sono aumentate del 24% tra il 2021 e il 2022, seguite da un ulteriore +23% nel 2023, già prima della sfilata Artisanal di gennaio, che si è rivelata il suo canto del cigno. Questo successo commerciale riflette la capacità di Galliano di trasformare l’estetica sperimentale del brand in un linguaggio desiderabile, senza compromettere i valori creativi della maison.

Un esempio evidente dell’impatto culturale di Galliano è il ritorno della Tabi, l’iconica scarpa introdotta da Martin Margiela nel 1988. Riportata in auge dallo stilista britannico, è diventata un fenomeno globale, protagonista delle strade di Parigi, Londra e New York, e persino al centro di una storia virale su TikTok, nota come Tinder Tabi Thief. Con oltre 26,5 milioni di post dedicati alla Tabi, il successo della scarpa è diventato simbolo della nuova popolarità di Margiela tra le giovani generazioni.

Il concetto di moda secondo John Galliano

Galliano ha sempre approcciato la moda come un’arte narrativa. Per lui, ogni capo è una storia. Le sue modelle non indossano semplicemente abiti, ma interpretano personaggi con un’identità e un passato. Dalla Kate Moss principessa in fuga nella sfilata primavera/estate 1994 alla Gwendoline Christie in versione bambola nella collezione couture primavera 2024 di Margiela, il suo talento si è espresso nella capacità di trasformare il fashion show in un’esperienza teatrale.

A differenza di molti designer contemporanei, Galliano ha rifiutato il ritmo frenetico del calendario della moda, scegliendo di presentare le collezioni di Margiela solo quando pronte, in linea con una visione di moda lenta e intricata. Questa scelta ha rafforzato la sua reputazione di couturier unico, lontano dalle logiche commerciali, ma capace di influenzarle profondamente.

Quale sarà il futuro del creativo e della maison?

Con l’addio di Galliano, Maison Margiela guarda al futuro, forte di una solida eredità creativa. Renzo Rosso, presidente del gruppo OTB, ha espresso la sua fiducia nella continuità della maison: «Questi 10 anni di lavoro incredibilmente intenso hanno gettato le basi per il futuro di Margiela. Sono entusiasta per ciò che verrà».

Le speculazioni sul successore di Galliano si sono già intensificate. Tra i nomi più citati c’è Glenn Martens, direttore creativo di Diesel, che Rosso ha recentemente paragonato a Galliano: «Glenn è un couturier, non solo un designer. Ogni pezzo che crea ha una storia da raccontare».

Per quanto riguarda John Galliano, il suo futuro resta avvolto nel mistero. «Sono grato alla mia famiglia della moda per questo momento creativo che mi ha salvato la vita», ha scritto lo stilista, lasciando intendere che il suo viaggio creativo è tutt’altro che concluso.

L’addio di Galliano segna la fine di un capitolo straordinario per Margiela, ma il suo contributo continuerà a influenzare il marchio e l’industria della moda. Le collezioni sperimentali, le installazioni artistiche e i prodotti iconici come la Tabi hanno trasformato Margiela in un laboratorio di alta moda che parla al presente, ma guarda al futuro.

Galliano lascia Margiela come uno dei couturier più influenti della sua generazione, capace di riscrivere le regole della moda e di portare la maison a nuovi livelli di rilevanza culturale e commerciale. Ora il mondo attende con curiosità il suo prossimo passo, sicuro che sarà all’altezza della sua visione straordinaria.

Daniele Conforti