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I colori di tendenza per l’autunno 2025

I colori di tendenza per l’autunno 2025 non sono semplicemente sfumature da scegliere al mattino davanti a un armadio. Sono dichiarazioni di intenti, codici identitari, un lessico visivo che le passerelle hanno tradotto in segni netti e che oggi invade lo streetwear, i feed social e le vetrine digitali. Non è più il tempo dei neutri rassicuranti e delle palette minimaliste: la stagione apre a un confronto diretto tra saturazioni incandescenti, ritorni d’archivio e nuove ossessioni cromatiche. Dalle silhouette scolpite di Valentino alle riletture materiche di Prada, dalle sperimentazioni acide di Gucci fino al minimalismo high-tech di Balmain, il colore smette di essere accessorio e diventa protagonista. È qui che la moda dichiara la propria radicalità: l’autunno 2025 è un manifesto di contrasti e desideri visivi.

Rosso come dichiarazione di potere

Tra i colori di tendenza per l’autunno 2025, il rosso si impone come assoluto protagonista. Non è una novità che questa nuance domini ciclicamente la moda, ma ciò che cambia, e che rende questa stagione memorabile, è la sua intensità. Non il rosso cupo o il rubino saturo degli inverni precedenti, bensì un rosso acceso, brillante, esibito senza compromessi. Valentino lo ha trasformato in uniforme monocromatica, Ferragamo lo ha calibrato su capispalla strutturati, Louis Vuitton ne ha fatto protagonista degli accessori in pelle.

Questo autunno, il rosso non è un dettaglio: è l’intero statement. Non sorprende che, secondo dati diffusi da Edited, le ricerche online legate a capi e accessori in tonalità scarlatta siano cresciute del 38% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il pubblico non lo vive più come colore della serata speciale, ma come nuovo neutro quotidiano, capace di sostituire il nero in outfit total monochrome. La moda lo propone su borse in pelle martellata, su trench che riprendono il tailoring maschile, su knitwear a coste da indossare stratificato. Non è più un rosso femminile per eccellenza: lo indossano modelli uomini e donne, senza distinzione di genere.

Verde chartreuse e il nuovo linguaggio della natura

Il verde ha vissuto negli ultimi anni una rinascita sorprendente. Dal fenomeno del Bottega green, ormai diventato segno distintivo dei primi anni ’20, fino al ritorno dell’oliva e del bosco, nessuna stagione ha rinunciato a inserirlo nella propria tavolozza. Ma per l’autunno 2025 l’asticella si alza: domina il verde chartreuse, acido, vibrante, elettrico. Gucci lo ha inserito nei suoi abiti satinati dal taglio rétro, Tory Burch lo ha trasformato in seconda pelle su stivali cuissard, Balmain lo ha usato come accento grafico su completi scultorei.

Il verde chartreuse non è un colore rassicurante: spacca le opinioni, divide chi lo vede come simbolo di modernità assoluta e chi lo percepisce come eccessivo. Ed è proprio questa polarità a renderlo iconico. A chi non osa tanto, il matcha green offre un’alternativa più soft ma altrettanto contemporanea, già avvistata su passerelle minori e pronta a colonizzare il mercato del prêt-à-porter.

Un’analisi del portale WGSN mostra che le vendite di accessori nei toni del verde acceso hanno registrato un incremento del 22% nell’ultimo trimestre, segno che anche al di fuori delle passerelle questa nuance sta conquistando il consumatore. E non solo nei capi: anche nell’interior design e nella cosmetica il chartreuse diventa nuovo codice estetico. È il colore che esprime energia post-digitale, il filtro che la moda utilizza per rappresentare un futuro luminoso ma imperfetto.

Marrone Mocha Mousse: la neutralità sensuale

Dopo anni in cui il marrone veniva relegato a sfondo o a neutro alternativo, l’autunno 2025 lo incorona protagonista con la tonalità Mocha Mousse, scelto da Pantone come Color of the Year. Non è un semplice marrone: è una sfumatura a metà tra il cioccolato e il cammello, vellutata, sofisticata, perfetta per la stagione fredda. Prada lo ha declinato in soprabiti in suede, Miu Miu lo ha eletto nuance principe per le sue borse a spalla, mentre Fendi lo ha trasformato in un patchwork cromatico di lane e pelli.

La forza del Mocha Mousse sta nella sua versatilità. È neutro quanto basta per abbinarsi al rosso fuoco o al chartreuse più audace, ma resta caldo e pieno di carattere se scelto in total look. È un colore che racconta comfort e raffinatezza, senza scivolare nella banalità. Non è un caso che, sempre secondo Pantone, oltre il 60% dei designer abbia inserito almeno un capo in questa nuance nelle collezioni autunno-inverno 2025.

La pelle scamosciata, in particolare, sembra essere la superficie ideale per questa tonalità: assorbe la luce senza rifletterla, restituisce una morbidezza visiva che rende il Mocha Mousse irresistibile anche per accessori e calzature. È il colore che parla di lusso quotidiano, senza ostentazione, ma con un magnetismo discreto.

Viola scuro: la sorpresa che conquista

Il vero outsider tra i colori di tendenza per l’autunno 2025 è il viola scuro, nelle sue declinazioni plum e ametista profonda. Un colore che non appartiene ai soliti cicli cromatici, ma che quest’anno si è imposto come rivelazione. Gucci lo ha portato in passerella con capi in velluto che sembrano provenire da un archivio degli anni ’70, Miu Miu lo ha giocato in chiave preppy con calze opache e cardigan cropped, mentre Chloé lo ha scelto per lunghi abiti di seta che oscillano tra spiritualità e sensualità.

Il viola scuro è un colore che richiede consapevolezza. Non è mai neutro, non è mai passante. È simbolo di mistero, di intensità, di profondità. La sua riscoperta segna un ritorno alla moda come linguaggio emotivo, capace di trasmettere vibrazioni oltre l’apparenza. Non sorprende che i social lo abbiano ribattezzato “purple girl fall”, un hashtag che ha già superato i 40 milioni di visualizzazioni su TikTok in poche settimane.

In termini di mercato, il viola si muove con discrezione: non è ancora un colore mainstream, ma proprio per questo conquista chi desidera distinguersi. È la scelta di chi rifiuta le mezze misure cromatiche e cerca una tonalità che parli di eleganza anticonvenzionale.

Colore come codice identitario

L’autunno 2025 non è una stagione di compromessi cromatici. I toni neutri classici, come il grigio perla o il nero sacro delle passerelle di Prada e Chanel, restano presenti, ma vengono costantemente sfidati da esplosioni di colore che ne incrinano la stabilità. In questo scenario, il colore non è più un semplice dettaglio decorativo, ma diventa codice identitario, segnale di appartenenza, strumento di autoaffermazione.

I dati confermano questa trasformazione: secondo l’ultimo report di McKinsey & Company sul lusso, il 72% dei consumatori della Gen Z dichiara di acquistare capi proprio per il colore, più che per il taglio o il brand. È la dimostrazione che le nuance non si scelgono più come complemento, ma come motore primario di uno stile. Ecco perché la palette autunno 2025, così ricca di contrasti, appare come manifesto della moda contemporanea: da un lato il ritorno alle radici sobrie, dall’altro la volontà di gridare identità a colpi di colori saturi.

Nei colori di tendenza per l’autunno 2025, convivono l’intensità del rosso, l’acidità del verde chartreuse, la sensualità vellutata del Mocha Mousse e la profondità enigmatica del viola scuro. Quattro poli che non si escludono, ma che anzi dialogano, creando una mappa cromatica in cui ogni individuo può riconoscersi. La moda, ancora una volta, non detta semplicemente regole: offre strumenti per scrivere la propria narrazione.

Daniele Conforti