La più grande asta di Margiela si terrà a Parigi nel 2025
Decostruzione sartoriale, avanguardia anticonformista, genio creativo sfuggente. Martin Margiela non è solo uno stilista, è una leggenda. E il 27 gennaio 2025, a Parigi, la più grande asta di Margiela mai dedicata a questo enigmatico designer belga promette di scrivere un capitolo indimenticabile nella storia della moda. Con circa 300 lotti in vendita, databili tra il 1988 e il 1994, il suo universo creativo sarà letteralmente messo all’incanto.
Asta di Margiela: le origini di un genio
Visualizza questo post su Instagram
Organizzata dalle prestigiose case d’asta Kerry Taylor e Maurice Auction, questa vendita è più di un semplice evento commerciale: è un omaggio al linguaggio estetico dirompente che ha rivoluzionato la moda contemporanea. A ospitare l’asta non è un teatro sontuoso o una sala d’albergo, ma un edificio dismesso nell’11° arrondissement di Parigi, al numero 81 di Boulevard Voltaire. Un luogo che incarna perfettamente l’estetica anticonvenzionale di Margiela.
Margiela è l’uomo che ha trasformato il “non finito” in perfezione, che ha reso il bianco clinico una firma e che ha preferito mannequin anonime con cascate di capelli a volti celebri. Questa asta immortala i primi anni della sua carriera, quando ha gettato le basi del suo impero creativo, segnando un prima e un dopo nella storia della moda.
Tra i capi più affascinanti, possiamo ricordare le celebri canottiere ingigantite, le giacche destrutturate e i top in vinile, simbolo della ribellione estetica di Margiela. Ogni pezzo sembra gridare un messaggio, una sfida lanciata alle convenzioni del fashion system.
Particolarmente memorabili sono i look della Primavera/Estate 1990: silhouette oversize, maglie bustier di una sartorialità inattesa, e t-shirt in garza trasparente che giocano sull’ambiguità tra fragilità e forza. Un’altra icona dell’asta, proveniente dall’Autunno/Inverno 1991-1992, è il maglione in lana verde acqua con cuciture in lurex, un perfetto esempio della poetica del “non finito” che Margiela ha saputo elevare a regola d’arte.
Le radici dell’archivio Margiela: la famiglia Picozzi
Dietro questa collezione straordinaria ci sono le sorelle Angela ed Elena Picozzi, figlie di Graziella Picozzi, una delle più visionarie figure imprenditoriali italiane degli anni Ottanta e Novanta. Graziella, attratta dall’avanguardia e dalla sperimentazione, colse il genio di Margiela prima che il mondo intero se ne accorgesse. Fu lei a coinvolgerlo come consulente per il marchio italiano Deni Cler e a incoraggiarlo a lanciare la sua omonima etichetta.
Angela ed Elena hanno dedicato decenni a conservare gelosamente capi, bozzetti e documenti unici legati alla prima fase della carriera di Margiela. Molti di questi capi, ancora nella confezione originale, rappresentano non solo opere d’arte sartoriale, ma anche tasselli fondamentali per comprendere l’evoluzione del fashion design.
“Abbiamo sempre considerato questi capi un pezzo fondamentale della storia della moda,” ha dichiarato Angela Picozzi. “Vendere ora significa permettere a una nuova generazione di scoprire la visione di Margiela e indossare la sua rivoluzione.”
Un viaggio nel cuore della creatività
Per capire appieno l’importanza di questa asta, bisogna tornare al contesto delle sfilate rivoluzionarie degli anni Ottanta e Novanta. Margiela stravolgeva le aspettative con location improbabili: dai magazzini dismessi ai parchi giochi abbandonati, ogni setting diventava parte integrante del messaggio.
Durante la Primavera/Estate 1990, Margiela invitò i suoi ospiti con biglietti dipinti da bambini delle scuole locali, ribadendo l’idea che la moda non dovesse essere esclusiva ma aperta a interpretazioni e collaborazioni collettive. “Era impossibile non sentire il peso dell’innovazione in quei momenti,” ha raccontato Raf Simons, co-direttore creativo di Prada, ricordando il suo primo incontro con il lavoro di Margiela. “Ha cambiato per sempre il mio modo di vedere il fashion design.”
Questi look, con completi dalle maniche amovibili e gonne-tenda, oggi tornano al centro della scena. Accanto a essi, materiali d’archivio preziosissimi come i cartamodelli delle giacche della Primavera/Estate 1989 e i bozzetti originali della collezione Autunno/Inverno 1989-1990, testimoniano il processo creativo dello stilista.
Visualizza questo post su Instagram
L’asta di Margiela è evento irripetibile per collezionisti e appassionati
Il 27 gennaio 2025 rappresenta più di una semplice data. Questa asta non è solo una celebrazione di Margiela, ma una rara opportunità di entrare in contatto diretto con l’essenza della sua visione. Ogni pezzo offre una storia, un’idea, una provocazione.
L’evento, preceduto da una mostra pubblica il 25 gennaio nello stesso edificio di Boulevard Voltaire, promette di attirare appassionati, collezionisti e studiosi di moda da tutto il mondo. La stessa location, volutamente disadorna, è un tributo all’estetica disarmante e poetica che ha reso Margiela un nome indelebile nella storia del costume.
Daniele Conforti