Kering: investimenti immobiliari contro la crisi
Quando un colosso del lusso come Kering decide di riorganizzare il proprio portafoglio immobiliare, la notizia non passa inosservata. Una società immobiliare autonoma, un piano per valorizzare asset da miliardi e la scelta di puntare sugli edifici piuttosto che solo sulle collezioni di moda: queste sono le mosse che potrebbero cambiare il destino del gruppo francese.
Gli immobili come stabilità finanziaria
Secondo Il Sole 24 Ore, Kering ha messo in atto una strategia per valorizzare il proprio portafoglio immobiliare, includendo una decina di edifici situati in città chiave come Milano, New York e Parigi. Tra questi, spicca il palazzo sulla Fifth Avenue di New York, acquistato nel 2023 per 963 milioni di dollari e sviluppato su oltre 10mila metri quadrati.
A Parigi, il gruppo ha acquisito due edifici iconici: il 35 di Avenue Montaigne per 860 milioni di euro e il 235 di rue Saint-Honoré per 640 milioni. Quest’ultimo dovrebbe diventare un mega-store Gucci, ma già sei mesi dopo l’acquisto, Kering aveva provato a rivenderne l’80% senza successo. Oggi, l’attenzione si sposta sulla valorizzazione tramite una nuova società immobiliare, anziché sulla vendita diretta.
Curiosamente, non è incluso in questa manovra l’edificio di Via Montenapoleone 8 a Milano, destinato a diventare un centro operativo per il gruppo. La storica via milanese rappresenta una base strategica per molti dei brand gestiti da Kering in Italia.
Visualizza questo post su Instagram
Il quadro economico complesso di Kering
La scelta di rafforzare l’immobiliare arriva in un momento di difficoltà economica per Kering. L’utile operativo previsto per il 2024 è stato rivisto al ribasso a circa 2,5 miliardi di euro, il livello più basso degli ultimi otto anni. Armelle Poulou, CFO di Kering, ha sottolineato la necessità di ridurre l’indebitamento del gruppo, aprendo trattative con potenziali investitori interessati agli asset immobiliari.
Il debito del gruppo è stato aggravato anche da investimenti significativi. Tra questi, l’acquisizione della talent agency CAA per 7 miliardi di euro e l’acquisto del 30% di Valentino per 1,7 miliardi. Entrambi i deal, conclusi tramite la holding Artemis, hanno aumentato la pressione sui bilanci. Artemis, che controlla anche Kering, gestisce un portafoglio diversificato da 40 miliardi di euro, includendo brand come Puma, Coperni e Giambattista Valli, oltre alla casa d’aste Christie’s e il club calcistico Stade Rennais.
Visualizza questo post su Instagram
Il 2023, dopotutto, era già stato un anno difficile per Kering. I ricavi hanno toccato i 13 miliardi di euro, in calo del 12% su base annua. Nel terzo trimestre, i ricavi sono scesi ulteriormente a 3,8 miliardi di euro (-15%), con Gucci, il marchio di punta, che ha registrato un crollo del 26%, attestandosi a 1,6 miliardi di euro. Questi risultati hanno superato le previsioni negative di analisti come Barclays (-11%) e Bloomberg.
Per fronteggiare queste difficoltà, la CFO Poulou ha inoltre annunciato trattative avanzate con partner per finanziare veicoli immobiliari dedicati alla riduzione del debito. “Questi accordi rafforzeranno la solidità finanziaria del gruppo e ci permetteranno di concentrarci sulle strategie di ripresa,” ha dichiarato durante una recente presentazione.
In parallelo, il media francese Glitz Paris ha riportato l’intenzione del gruppo di cedere alcuni immobili situati in Place Vendôme, a Parigi, per un valore complessivo di 800 milioni di euro. Questo passaggio rappresenta un ulteriore passo per alleggerire i bilanci e concentrare risorse sulle aree core del business.
Integrazione immobiliare e rilancio strategico
Il nuovo CEO Stefano Cantino, supportato da un team di dirigenti senior, sta lavorando per integrare ulteriormente il settore immobiliare nelle strategie di lungo termine del gruppo. La creazione di una società dedicata agli asset immobiliari non è solo un mezzo per ridurre il debito, ma anche un’opportunità per attrarre investitori esterni e ottimizzare il valore degli edifici strategici.
Nel contesto globale, questa mossa offre a Kering la possibilità di diversificare le fonti di reddito, proteggendosi dalla volatilità del mercato del lusso. La stabilità garantita dal real estate permette al gruppo di resistere alle fluttuazioni economiche, mantenendo il focus sul rilancio di brand come Gucci, la cui performance è cruciale per il futuro del gruppo.
Guardando al futuro, l’equilibrio tra investimenti immobiliari e branding si dimostra fondamentale per Kering. Con operazioni significative come l’acquisto e la valorizzazione di asset a Milano, Parigi e New York, il gruppo mira a rafforzare la propria presenza nei mercati chiave. Al tempo stesso, le misure finanziarie adottate permettono di stabilizzare i bilanci e garantire una maggiore solidità operativa.
Il mix di innovazione e gestione prudente posiziona Kering come un modello di resilienza e adattamento nel settore del lusso. Con il supporto della nuova leadership e una visione strategica chiara, il gruppo francese continua a esplorare nuove opportunità per mantenere la sua posizione di rilievo nel mercato globale.
Daniele Conforti