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Versace cambia pelle: Dario Vitale nuovo direttore creativo, Donatella Versace diventa Chief Brand Ambassador

La notizia era nell’aria, ma nessuno si aspettava che il grande annuncio arrivasse proprio alla fine della Paris Fashion Week. Donatella Versace lascia la direzione creativa della maison fondata dal fratello Gianni e passa il testimone a Dario Vitale, ex designer di Miu Miu e una delle menti dietro il recente successo del marchio di Miuccia Prada. Una rivoluzione interna che segna la fine di un’era e l’inizio di un nuovo capitolo per il brand della Medusa, che potrebbe presto essere al centro di un’importante acquisizione.

La fine dell’era Donatella: un cambio di passo atteso ma storico

Da quando Gianni Versace è stato tragicamente assassinato nel 1997, la responsabilità creativa della maison è passata interamente nelle mani di Donatella. Con il suo stile audace, il glamour inconfondibile e la capacità di trasformare il marchio in un punto di riferimento per il lusso, la stilista ha mantenuto vivo lo spirito del fratello, elevandolo a icona pop globale. Dai red carpet di Hollywood alle passerelle più prestigiose, il nome Versace è rimasto sinonimo di sensualità, opulenza e provocazione.

La sua influenza va ben oltre la moda: basti pensare a come Google Immagini sia nato grazie al suo iconico Jungle Dress indossato da Jennifer Lopez ai Grammy del 2000, o alle sue continue campagne in favore della comunità LGBTQIA+. È stata la stilista delle supermodelle, delle star del pop e dei rapper miliardari, delle provocazioni ben calibrate e delle strategie commerciali da manuale. La sfilata del 2017 con Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Carla Bruni ed Helena Christensen resterà per sempre un momento epocale nella storia del fashion.

 

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Eppure, dopo quasi trent’anni alla guida, il bisogno di un rinnovamento era sempre più evidente. I numeri di Versace, pur restando solidi, non hanno tenuto il passo con la concorrenza più aggressiva nel segmento del lusso, e il brand ha mostrato segni di stanchezza, con collezioni sempre più prevedibili. L’addio alla direzione creativa non significa un vero e proprio addio: Donatella rimarrà Chief Brand Ambassador, un ruolo che le permetterà di continuare a influenzare l’immagine della maison e di essere il volto globale del marchio.

Dario Vitale: il designer dietro la crescita di Miu Miu arriva alla guida di Versace

La nomina di Dario Vitale ha sorpreso molti osservatori, ma il suo curriculum parla da solo. Cresciuto professionalmente all’interno del gruppo Prada, è stato tra gli artefici del rilancio di Miu Miu, trasformandolo in uno dei brand più desiderati degli ultimi anni. La capacità di mixare heritage e innovazione, di lavorare con materiali pregiati e silhouette contemporanee, e di intercettare il desiderio delle nuove generazioni di lusso consapevole sono state le chiavi del suo successo.

Vitale arriva da un marchio che ha registrato una crescita senza precedenti in un panorama in cui molti brand stanno invece perdendo terreno. La sua esperienza sarà fondamentale per riportare Versace al centro della conversazione fashion, rendendolo più rilevante per un pubblico giovane senza snaturarne l’identità.

Nel comunicato ufficiale, il nuovo direttore creativo ha dichiarato: “Versace ha un’eredità unica, che ha attraversato i decenni e ha plasmato la storia della moda. Voglio esprimere un sincero ringraziamento a Donatella per la sua fiducia in me e per la sua instancabile dedizione allo straordinario marchio che è Versace oggi. È un privilegio contribuire alla crescita futura di Versace e al suo impatto globale attraverso la mia visione, la mia esperienza e la mia dedizione.”

Strategie e rumors: Prada pronta a comprare Versace?

Se il cambio alla direzione creativa era atteso, i rumors più interessanti riguardano il futuro proprietario di Versace. Da settimane si vocifera di un’acquisizione imminente da parte di Prada Group, che vorrebbe strappare la maison alla statunitense Capri Holdings, proprietaria del brand dal 2018. Secondo fonti vicine al dossier, l’operazione potrebbe chiudersi per una cifra intorno al miliardo e mezzo di euro, portando Versace di nuovo sotto il controllo italiano.

L’ipotesi appare sempre più concreta, soprattutto ora che il nuovo direttore creativo proviene proprio dalla galassia Prada. Se così fosse, sarebbe un ritorno alle radici per il marchio della Medusa, che potrebbe beneficiare dell’expertise di un gruppo forte come Prada e della sua strategia di lungo periodo. A differenza di Capri Holdings, Prada punta più sulla costruzione di valore e meno sulle politiche di crescita rapida e aggressiva.

Se da un lato l’addio alla direzione creativa segna la fine di un’epoca, dall’altro Donatella rimane il cuore pulsante di Versace. Il suo nuovo ruolo le permetterà di concentrarsi sulle relazioni pubbliche, sulla comunicazione e sulle collaborazioni strategiche, senza il peso della produzione stagionale di collezioni. Non sarà un passo indietro, ma piuttosto un’evoluzione naturale per una delle figure più iconiche della moda contemporanea.

Nel frattempo, gli occhi sono tutti puntati su Vitale, che avrà il difficile compito di portare Versace nel futuro senza tradirne il passato. Il debutto è atteso per il 2025, e l’industria è già in fibrillazione: il rebranding sarà netto o il passaggio sarà graduale? Una cosa è certa: la rivoluzione di Versace è appena iniziata.

Daniele Conforti