Trend 2023: le tendenze moda del nuovo anno
È già l’ora di parlare di trend per il 2023. Le passerelle dello scorso anno sono sicuramente un preziosissimo aiuto in questo senso. Si parla di colori, pattern, stili, contaminazioni e possibili evoluzioni di tendenze già poste in essere.
In generale, si prevede una vera e propria implosione del tradizionale ciclo di trend, a volte macchinosi e difficili da navigare. Effettivamente, abbiamo assistito negli ultimi anni ad una copiosissima moltiplicazione delle tendenze moda grazie alla nascita dei micro-trend, legati a nicchie sempre più limitate. Proprio per questa impossibilità di rincorrere tutti i micro-trend, saremo sempre più motivati a lasciar perdere per concentrarci sul nostro stile personale. Uno stile che parli di noi, esente – o influenzato in minima parte – dai dettami del fashion system.
Per questo motivo, i trend strettamente legati all’appartenenza si riveleranno obsoleti. La logomania, regina delle passerelle 2021/2022, darà spazio ad un’estetica sempre più muta, uno sfondo ovattato su cui far risplendere la propria personalità. Ma anche l’acquisto di tutti quegli accessori status-symbol, come la Birkin di Hermès o la Classique di Chanel, saranno in parte rimpiazzati da scelte più mirate all’espressione personale. Come, ad esempio, accessori caratterizzati da un range di prezzo medio – di premium brand piuttosto che luxury. Fra i favoriti, in questo senso, Coperni, BOYY, Cult Gaia, Mlouye e Wandler.
Se il Pantone Viva Magenta 18-1750 è il colore dell’anno, le tonalità del verde e dell’arancione saranno co-protagoniste per tutto il 2023. A smorzare, il grigio, che caratterizzerà anche trucco e capelli, andando a sostituire il decolorato tanto in voga nell’anno appena trascorso. A discapito dei marroni, che da tempo prevalgono nella palette dei colori neutri.
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Il trend protagonista del 2023 sarà il futurismo. Anno propizio, quindi, per Loewe, che, secondo le previsioni, sostituirà MiuMiu come Brand of the Year. Già estremamente influente nel 2022, il marchio guidato da Jonathan Anderson porterà pezzi cult come la Puzzle bag o le scarpe bizzarre – quelle con il tacco a uovo o a palloncino – anche nel prossimo anno.
Avanguardia, quindi; sì romantica, ma anche un po’ Gorpcore. Saremo obbligati a familiarizzare sempre più con questo termine. Di cosa si tratta? Acronimo di Good Ol’ Raisins and Peanuts, ovvero buona vecchia uvetta con noccioline – classico mix energetico per affrontare delle lunghe escursioni in natura – questo trend non è esattamente una novità, ma il suo nome è il risultato di un articolo pubblicato qualche anno fa da The Cut: il magazine definiva il Gorpcore come uno stile provocatoriamente brutto, paragonandolo ai vari capi e oggetti utili – ma non tradizionalmente belli – da comprare prima di andare a fare un campeggio.
Non stupisce quindi, che i brand chiave associati a questa corrente siano principalmente dedicati all’outdoor, come Teva, The North Face, Patagonia e Columbia. Il movimento estetico ha preso piede durante i periodi di lockdown, quando tutti – e soprattutto chi vive in città – ha espresso, anche nello stile, la necessità a riconnettersi con la natura.
Un’opportunità colta al balzo non solo dalle etichette che da sempre producono abbigliamento tecnico, ma anche dai big brand: da Gucci a fine 2020, con la sua blasonata capsule in collaborazione con The North Face, alla più recente collezione di MM6 Maison Margiela con la griffe francese Salomon.
Un altro aspetto fondamentale dello stile Gorpcore, al di là del techwear ideale per sfuggire alla pioggia o fare un trekking con stile, è la sua essenza unisex: i confini tra abbigliamento maschile e femminile vengono sfumati a un nuovo livello, rendendo questa estetica ancora più appetibile in particolare per Millennial e GenZ.
L’abbigliamento utilitario verrà quindi giustapposto a elementi tipicamente femminili. Un po’ sulla linea delle collaborazioni di Balenciaga e Gucci con Adidas. Utilità e funzionalità dovranno fare i conti con organze e ballerine. Il cargo, che già abbiamo visto spopolare fra Diesel, Sacai e Blumarine, sarà alternato ad abiti second-skin, già incontrati con GCDS, Loewe e Tory Burch. Per gli accessori, il grande ritorno di soluzioni funzionali, come maxi shopper e tote – ad esempio la Chanel 22 –, sarà accompagnato da modelli asimmetrici come quelli visti durante la collezione Spring/Summer 2023 di Gucci o i design triangolari della collezione Spring/Summer 2023 di Prada.
A proposito di passerelle, gli appuntamenti del prossimo anno saranno fitti di momenti virali da condividere sui social. Lo standard saranno lo Spray-dress di Coperni, il momento fashion con più interazioni del 2022, e Gucci Twinsburg, l’ultima trovata di Alessandro Michele, che ci ha lasciati a bocca aperta. Aspettiamoci quindi collaborazioni inaspettate, set d’avanguardia e presentazioni insolite.
Daniele Conforti
