Tre curiosità sulla campagna di Loewe con Maggie Smith (aka professoressa Minerva McGranitt di Harry Potter)
Ancora una volta, Loewe fa breccia nel contesto digitale moderno. Rilasciando una campagna dotata di una carica virale tanto potente da sembrare magica. Sarà forse la protagonista, l’ottantottenne Maggie Smith, conosciuta ai molti per il ruolo della professoressa Minerva McGranitt interpretato nella saga di Harry Potter, ad avvolgere l’intera campagna di un magnetismo che pare ipnotico.
Insieme a lei, catturati dall’obiettivo del fotografo Juergen Teller, a posare per la pre-collezione Primavera/Estate 2024 di Loewe, Dakota Fanning, Mike Faist, Josh O’Connor, Greta Lee, Rachel Jones, FeiFei Sun e Taeyong.
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La Puzzle Bag al braccio di Maggie Smith
Ben più di una borsa di culto: la Puzzle Bag di Loewe continua ad essere protagonista indiscussa delle collezioni del marchio spagnolo. Oggi, per la Pre-Spring 2024, è color mirto, al centro dello scatto viralissimo con Maggie Smith. Insieme alla Puzzle, un gigantesco cappotto in pelliccia sintetica e uno styling scarno.
In un secondo scatto, invece, ecco Maggie indossare un abito dolcevita bianco e nero con un’ampia gonna a balze a contrasto con il pattern irregolare, quasi psichedelico, del divano su cui siede. Al centro dell’immagine, questa volta, la versione small della Paseo Bag, altra borsa iconica di Loewe nota, in realtà, per le dimensioni XXL.
La celebrazione della vecchiaia
Accessorio unico e irripetibile sono, in realtà, le rughe che solcano il viso di Maggie Smith. È Loewe a volerla nuda: il make-up e l’editing fotografico vengono sostituiti da una scelta rumorosa, quella di mostrare la vecchiaia nella più totale trasparenza. Una scelta controcorrente, sia per i canoni del lusso che per quelli dei social media, parte di una tendenza che da quasi un decennio si ripresenta nelle campagne di moda.
Nel 2015, Phoebe Philo, chiamò la scrittrice americana Jaon Didion per la Primavera di Céline, immortalandola in uno scatto iconico (opera dello stesso Juergen Teller), voce di una visione minimalista mascherata da un enorme paio di occhiali da sole. Nello stesso anno, anche Dolce & Gabbana celebrò le origini siciliane con un tocco flamenco attraverso scatti che vedevano come protagoniste donne anziane.
Più recentemente, Burberry presenta Mary Berry, anche lei ottantenne, immersa in un tartan blu, intenta a sorseggiare una grande tazza di caffè – marchiata Burberry – con un importante foulard annodato al collo. O, ancora, Balenciaga fa sfilare Diane Pernet insieme alla madre del designer Demna Gvasalia per la collezione Spring/Summer 2023.
Queste modelle inattese si accomunano così da un obiettivo: quello di mostrare la vecchiaia – perché di questo si parla – sotto una nuova prospettiva. Rileggerla come un momento in cui correre dei rischi, divertirsi, piuttosto che un periodo che, in particolare nella concezione comune di carriera al femminile, vede queste protagoniste scivolare fuori dalle luci della ribalta.
Il genio di Juergen Teller per Loewe
Ad accentuare ancora maggiormente la crudezza trasparente degli scatti di Loewe, la scelta del fotografo Juergen Teller di ambientare gli scatti della campagna del brand in contesti estremamente realistici. Un muro di mattoni che potrebbe trovarsi in un qualsiasi sobborgo metropolitano, una piscina evidentemente incurata, una poltrona rammendata fanno fa sfondo a immagini prive di qualsiasi tipo di editing, ad accentuare ulteriormente la nudità d’intenti quasi estranea al mondo del lusso.
Jurgen Teller è considerato uno dei fotografi contemporanei più riconoscibili. La sua lente attraversa più di trent’anni di storia e lo rende oggi tra i più richiesti nell’industria della moda. Indimenticabile lo scatto del 1998 di Kate Moss con i capelli rosa, così come l’immagine di Kristen McMenamy con Versace scarabocchiato sul petto o, più recentemente, la fotografia di Kim Kardashian intenta a scalare un mucchio di terra.
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Daniele Conforti