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Second-Hand e Renting: il Futuro della Moda Circolare

Lo spirito altruista è il mantra che ci ha trasportati nel 2022 sani e salvi. Il pensiero al prossimo, alla comunità, e alle risorse naturali che tutti condividiamo ha impregnato le nostre scelte, il nostro lifestyle e i nostri interessi. Primo fra tutti il modello di consumo. Un acquisto sempre più ragionato, consapevole, orientato alla qualità e, soprattutto, pesantemente modulato dagli inevitabili inconvenienti economici. Ciò si traduce nei concetti di second-hand e fashion renting. Secondo una ricerca di GlobalData e della piattaforma ThredUp, specializzata nella compravendita online di abbigliamento usato firmato, entro il 2030 il valore del fashion reselling negli USA duplicherà l’attuale fetta di mercato occupata dal fast fashion, per un totale di 84 miliardi di dollari contro i 40 del settore rappresentato da player del calibro di Asos, Inditex o Fast Retailing.

Una vera e propria tendenza che si riversa nelle abitudini quotidiane di appassionati e non. Grazie alle piattaforme che, come Vestiaire Collective e Vinted, propongono moda second-hand C2C, nell’anno appena terminato circa 118 milioni di persone si sono interfacciate per la prima volta con il reselling di vestiti. Per di più, il 76% dei consumatori che hanno acquistato abbigliamento di seconda mano aumenteranno la loro spesa nei prossimi cinque anni.

Non si parla soltanto di numeri, di risparmio, ma di una vera e propria esperienza al pari della customer experience proposta dalle grandi maison. E non solo per quanto riguarda il classico approccio di compravendita second-hand. Burberry, ad esempio, punta sul noleggio con lo specialista My Wardrobe HQ, una piattaforma sulla quale il brand inglese propone una selezione dei suoi capi, disponibili al renting per un periodo di trattenuta massimo di due settimane. Burberry promuove, così, un futuro più circolare, spronando l’acquirente a considerare tutte le opzioni a sua disposizione. In piena linea con l’ambizione del brand ad essere climate positive entro il 2040. Come Burberry, tanti sono i brand che, nello scorso anno, hanno lanciato servizi di rivendita o noleggio, da Alexander McQueen con Vestiaire Collective, a Gucci con Digital Concept Store Vault.

Concentrandoci sul panorama B2B del 2021, invece, è importante menzionare l’acquisizione da parte di Farfetch della piattaforma di resale Luxclusif. Questo consentirà alla piattaforma di accelerare significativamente le sue capacità di rivendita attraverso lo sviluppo di tecnologie chiave e funzionalità di servizio, come la determinazione del prezzo automatizzata e una rapida espansione geografica e di categoria del suo servizio di resale: Farfetch Second Life. Una sinergia volta a fare di Luxclusif la piattaforma globale per il lusso second-hand, sia per i clienti finali che per i partner del settore.

Luxclusif ci consente di espandere l’offerta pre-owned per i nostri clienti, per i brand e i partner retail e per altri fornitori di prodotti usati. Il nostro obiettivo è diventare la piattaforma globale leader per l’usato di lusso. Il mercato del second hand sta crescendo in modo estremamente veloce ed è sempre più importante sia per i clienti del lusso che per il settore luxury fashion nel suo complesso.

Giorgio Belloli, Chief Commercial and Sustainability Officer di Farfetch

Daniele Conforti