Pucci Initials E.P.
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Pucci Initials E.P. e il fenomeno di Camille Miceli

La nuova era di Pucci (ri)parte da Firenze. Notoriamente suolo cardine per la nascita e lo sviluppo del brand, il capoluogo fiorentino ha ospitato Pucci Initials E.P., la prima collezione del brand sotto la direzione creativa di Camille Miceli.

La giovane Camille, reduce dall’ufficio stampa di Chanel e dal ruolo di Creative Director per gli accessori di Louis Vuitton, inscena un idillio fatto di continui richiami agli inizi.

La visione è contemporanea, certo, ma sono tanti gli elementi nostalgici in riferimento al passato del brand. Ad anticipare Pucci Initials E.P., il marchio affida la campagna di comunicazione al fotografo Sam Youkilis, talento acclamato anche per i progetti sviluppati in collaborazione con diversi brand di moda.

Nelle sue immagini, evocative e sincere, troviamo una Firenze raccontata attraverso le tradizioni che la caratterizzano, dallo spritz servito alla Buchetta del Vino al caffè affogato di Vivoli. Con l’immancabile esplosione psichedelica di colori Pucci.

 

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Pucci Initials E.P. e il futuro del passato

Evocativa e sincera è anche la collezione Pucci Initials E.P., una Spring/Summer ’23 in cui materiali pregiati e stampe impattanti si mescolano a proiezioni futuristiche e criteri estetici anni Sessanta.

L’heritage della maison – spiega Camille – rappresenta per me una principale fonte di ispirazione: parto dalle stampe, vado in archivio proprio perché voglio lavorare sui disegni originali, poi li rielaboro manualmente senza computer per non perdere l’imperfezione del disegno fatto a mano. Durante questo processo mi capita spesso di ritrovare lo stile degli anni ’70, a volte anche ’60. Come direttrice artistica credo che sia fondamentale avvicinarmi al marchio, non viceversa, averne rispetto e tradurne il suo Dna. Cerco sempre di far emergere la personalità del suo fondatore ed è per questo che ho scelto Firenze come luogo per la mia prima sfilata

Camille Miceli

Pucci Initials E.P.

L’ispirazione deriva dal logo disegnato da Emilio Pucci per la NASA, in occasione della missione Apollo 15 del 1971. Così, la visione futuristica del mondo di quegli anni viene trasportata sulle rive dell’Arno, riscaldata dal tramonto all’orizzonte. È da qui che, trasportato da un’imbarcazione, giunge il primo look di Initials E.P.

L’emblematico motivo Pesce viene riproposto su diversi top, abiti e catsuit attillate, mentre il tessuto Ripstop viene rivisitato in stile Pucci con un effetto smerigliato.

Diversi i pezzi in twill di seta stampato e laminato in oro, il punto di luce della collezione, alternato a outfit total-white. Innovazione anche nella ricerca dei materiali: il denim impiegato nella collezione, griffato dalla stampa Marmo, è trattato a laser e lavato con acqua riciclata.

Pucci Initials E.P.

Naturalmente, Pucci Initials E.P. si concentra anche sugli accessori. Fra le borse, il secchiello Daily e la Pulcinella in paglia, un gioco di parole che fonde l’allegria della maschera napoletana e l’estetica Pucci. I costumi da bagno in versione gonfiabile diventano parte integrante del corredo di accessori.

Immagino un moderno modo di essere, di vivere e di muoversi un guardaroba ultra-contemporaneo che affonda le radici nella storia della maison Pucci. Vorrei rafforzare sempre più l’identità del brand e la sua community, lontano dalla frenesia. La mia idea è che le collezioni seguano la vita di una famiglia durante tutto l’anno, dalle otto della mattina alle quattro di notte.

Camille Miceli

C’è odore di must-have: la collezione Pucci Initials E.P. è già in vendita, secondo la logica see-now-buy-now adottata dalla direttrice creativa, che vuole avvicinare un audience più giovane alla maison.

Freschezza anche nel pubblico. Partecipa allo show l’attrice della serie Netflix Mercoledì, Emma Myers, il rapper Saint JHN, lo stylist Imruh Asha e la fotografa Carlijn Jacobs, autori dell’ultima cover di Vogue Italia dedicata all’intelligenza artificiale. Fra gli amici del brand, riuniti alla Società Canottieri Firenze, la rapper-fenomeno Ice Spice e Somin, la Head of Content di Vogue Italia Francesca Ragazzi e personalità della moda tra cui Marpessa, Laudomia Pucci e Sideny Toledano.

 

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Daniele Conforti