Portafoglio Louis Vuitton Vero: Guida all’autenticazione
Dal 1850, Louis Vuitton produce borse e accessori passati alla storia per eleganza e praticità e resi inconfondibili grazie agli iconici monogrammi. Nel tempo, la desiderabilità dei prodotti marchiati LV non ha fatto altro che aumentare: nella propria collezione di accessori luxury, anche solo un portafoglio o un portacarte firmato dalla maison è immancabile. Se anche tu ti stai destreggiando tra negozi online e aste di accessori di lusso second-hand, fai attenzione alle repliche – rivolgendoti innanzitutto a siti e venditori fidati. Ecco una guida per capire se sei di fronte a un portafoglio Louis Vuitton vero o se stai incappando in un fake!
Portafoglio Louis Vuitton vero: alcune considerazioni generali
Determinare se un portafoglio Louis Vuitton è vero o falso richiede attenzione a diversi dettagli chiave. Innanzitutto, la qualità del materiale è fondamentale: un portafoglio Louis Vuitton autentico deve avere una pelle asciutta, mai oleosa o appiccicosa, poiché questi sintomi potrebbero indicare l’uso di materiali sintetici o danneggiati. Inoltre, un Portafoglio Louis Vuitton vero si distingue per la sua struttura robusta e spessa, derivante dall’uso di materiali di alta qualità, al contrario dei falsi, che appaiono fragili e simili alla plastica.
Un’altra caratteristica da osservare è la colorazione: il portafoglio autentico Louis Vuitton presenta una tonalità delicata e uniforme, generalmente beige brunastro, mentre i falsi tendono verso un arancione più marcato. Le linee del monogramma, inoltre, tendono a mantenere una separazione regolare nel modello originale, mentre nei contraffatti risultano spesso troppo ravvicinate, alterando l’aspetto complessivo.
Le cuciture e i materiali interni sono altri elementi distintivi di un portafoglio Louis Vuitton vero. Gli originali vantano cuciture perfette e materiali resistenti anche nelle parti non visibili, mentre nei falsi si possono trovare imperfezioni nascoste o interni rivestiti in tessuto anziché in pelle. Infine, è essenziale controllare gli elementi metallici come le cerniere, che nei prodotti autentici sono realizzati in metallo di qualità e offrono uno scorrimento fluido, contrariamente ai falsi che spesso utilizzano materiali economici, inclusa la plastica.
LV rilascia occasionalmente prodotti con disegni colorati come fiori – come nella Limited Edition in collaborazione con Murakami. Questi disegni dovrebbero apparire impeccabili e avere colori vivaci. Nessun colore di base (come il marrone) dovrebbe trasparire attraverso il disegno. I falsi di solito stampano il disegno in modo economico, quindi i colori sbiadiscono col tempo. Se i disegni appaiono sbiaditi, questo indica un falso. Di solito, i disegni non attraversano le cuciture.
Portafoglio Louis Vuitton vero: gli elementi hardware
Gli elementi metallici sono un aspetto cruciale per autenticare un portafoglio Louis Vuitton vero. Nei prodotti autentici, questi componenti devono apparire pesanti e robusti, con una lucentezza distintiva. Se gli elementi metallici sembrano sbiaditi o leggeri, è probabile che si tratti di un falso. I denti delle cerniere nei portafogli autentici sono dorati con una finitura opaca e le cerniere stesse dovrebbero scorrere facilmente, senza richiedere sforzo. Osserva attentamente i denti della cerniera: nei modelli autentici, si allineano perfettamente in una configurazione dritta, mentre nei falsi possono apparire storti.
Nei portafogli Louis Vuitton autentici, il logo è solitamente impresso anche sugli elementi metallici. I contraffattori possono saltare questo passaggio o utilizzare metodi di stampa di bassa qualità che producono un logo sbiadito e impreciso. Inoltre, alcuni portafogli da donna Louis Vuitton includono catene, che devono essere anch’esse di alta qualità e sottoposte a un’ispezione attenta per verificarne l’autenticità.
Anche il cursore stesso differisce nei portafogli contraffatti: è spesso più grande e più largo rispetto a quanto previsto, con una tonalità dorata che non corrisponde a quella autentica. Nei portafogli autentici, il tirante presenta una vibrante tonalità dorata, una caratteristica distintiva dei prodotti Louis Vuitton. Al contrario, i portafogli contraffatti spesso mostrano una tonalità argentata con una qualità riflettente, anziché la finitura opaca prevista.
Portafoglio Louis Vuitton vero: loghi e Data Code
Controllare il Data Code è un passaggio importante per autenticare un portafoglio Louis Vuitton vero. Nel 1987, Louis Vuitton ha iniziato ad aggiungere codici di Paese e data a alcuni prodotti. Questo codice può trovarsi su una linguetta all’interno del portafoglio o essere direttamente stampato su di esso. Sebbene Louis Vuitton non disponga di una chiave pubblica per la ricerca dei codici, puoi interpretarli grazie a questo articolo.
È essenziale controllare anche le lettere e gli spazi nel logo Louis Vuitton. Il logo LV appare sul timbro del prodotto del portafoglio e potrebbe essere anche sul fronte o sul retro della copertina. Questo logo è estremamente preciso e molti contraffattori non riescono a riprodurlo correttamente. La L nel logo ha una coda molto corta: se sembra una L standard, è probabilmente un falso. Le O sono molto rotonde e sembrano più grandi delle altre lettere, mentre le cime delle due T sono quasi a contatto tra loro. Esistono alcune eccezioni a questa regola per edizioni speciali o limitate.
Le lettere in ciascuna parola sono tutte vicine tra loro, ma c’è uno spazio tra le due parole. Alcuni falsi omettono questo spazio, facendo sembrare Louis Vuitton una sola parola. Il logo autentico sembra molto nitido e facile da leggere. Se appare sbiadito, poco chiaro o irregolare, è un brutto segno.
Avere o non avere un codice data non conferma definitivamente se un portafoglio è autentico o falso, anche per articoli prodotti successivamente al 1987. Un codice reale potrebbe essersi sbiadito, o un contraffattore potrebbe aver stampato un codice corretto sul portafoglio. Tuttavia, se c’è un errore nel codice, come un messaggio di errore in una scheda di ricerca, allora è sicuramente un falso.
Daniele Conforti