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Piccioli e la Sensualità Dirompente di Valentino

Dopo Schiaparelli e Chanel, è la volta di Valentino. Pierpaolo Piccioli, con le sue 65 uscite, cavalca l’onda in maniera gloriosa, intrecciando tecniche couture maestose a body consciousness e inclusività. A solcare il marmo dell’atelier-headquarter parigino di Place Vendôme sono figure di tutti i generi e senza generi, ma soprattutto senza regole. Se tradizionali i codici haute couture sono rispettati appieno, il processo creativo produce una dirompente eleganza. La femminilità astratta e il corpo ideale vengono sostituiti da capi costruiti ad hoc sulle singole persone, andando ad esaltare la bellezza umana di ognuno. E se siamo lieti di vedere nuove silhouette è perché esse sono state suggerite a Piccioli dal corpo umano stesso.

Il corpo femminile è stato il punto di partenza e il punto di arrivo di questa stagione. Ho vuoto indagare sulla bellezza dell’umanità, senza nascondere il corpo ma esaltandolo anche a livello di sensualità. Oggi non possono esistere regole di eleganza o preconcetti di stile. Questa collezione è un omaggio alla bellezza dell’umanità indipendentemente dalla shape di un corpo o dalla sulla silhouette. Questa è la couture per me. Questo per me è la bellezza del contemporaneo.

Pierpaolo Piccioli

Anatomy of Couture è un racconto incalzato da Kristen McMenamy, icona degli anni Novanta, costruito in bilico tra la contemporaneità del pantalone e l’aristocrazia dei coat voluminosi. Tutto questo immerso in un intervallarsi di acuti intensi e palette neutre, facendo emergere una sensualità che diventa esterna nelle trasparenze, nei tagli che sottolineano il corpo, negli spacchi che si fanno finestre sull’anima. Un dialogo scientifico, romantico e sessuale.

In passerella vediamo anche Mariacarla Boscono, fra gli ospiti un rigido dress code total black, perfino per la temuta Anna Wintour. Spettatori come quelli di una volta, in grado di vivere un’esperienza tattile di regalità, armonia, freschezza e contemporaneità.

Daniele Conforti