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Miss Sohee: la couture coreana debutta a Parigi

Miss Sohee dà prova di enorme talento. Sfila per la prima volta alla Paris Fashion Week, accanto a Chanel e Dior. E le sue creazioni non hanno nulla da invidiargli. Lo scorso anno, la designer sud-coreana Sohee Park, aveva già conquistato i circoli milanesi con una squisita collezione supportata da Stefano Gabbana e Domenico Dolce. Ma il debutto del marchio nell’haute couture ha lasciato tutti senza parole.

Lo show di Miss Sohee seduce i saloni di Westin Paris-Vendôme, conosciuto anche come l’Intercontinental Hotel. È qui dove Yves Saint Laurent era solito presentare le sue indimenticabili collezioni. Ma oggi l’atmosfera è offuscata da una luce notturna.

Stoffe ricercate e minuziosissimi ricami, che avevano contraddistinto la passerella milanese, si fanno più sensuali. Il nero è sexy, infonde profondità e mistero al verde acido, al fucsia e al rosa pesca. Ombre, veli e trasparenze delineano silhouette asciutte. Ma a primeggiare rimangono ricami di fiori, uccelli e insetti, ispirati all’arte coreana del XIX secolo.

Abiti a sirena sono sormontati da chiffon e tulle, i corsetti accentuano gli abiti in satin. E, ancora, piogge di cristalli neri, grandi volumi su maniche e strascichi, mantelli con cappucci che sembrano liquidi. 23 look fatti di eleganza surrealista.

Perché Sohee sceglie l’Europa

L’ascesa di Sohee Park rappresenta il sintomo di un fenomeno che già da anni prospera all’interno del fashion system. Legato principalmente alla posizione dominante del Sud Corea in termini di trend setting. Il mondo è affascinato dalle star del K-pop, come le Blackpink e i BTS, e, in generale, con la cultura popolare del Paese.

E per mondo si intende, anche, quello della moda. Molti dei marchi di proprietà LVMH, come Dior, e del gruppo Kering, ad esempio Gucci, hanno prediletto la Corea del Sud come palco di sfilate, inaugurazioni e feste private.

Ma il panorama fashion del Paese, dominato da conglomerati chiamati chaebol, non promuove la crescita di brand emergenti, proprio come quello di Sohee. Per questa ragione, i marchi indipendenti qui radicati si sviluppano più in senso utilitario quanto innovativo o creativo.

Nata a Seoul, residente attualmente a Londra, la designer Sohee Park ha conquistato il favore di un mezzo di comunicazione oggi essenziale per essere (ri)conosciuti: i social media. È qui che i look di Bella Hadid, Ariana Grande, Christina Aguilera, Normani, Miley Cyrus e Cardi B. Pezzi unici dalla bellezza strabiliante, che escono dalle mani della giovane Sohee, che ha terminato gli studi alla Central Saint Martins nel 2020.

Inizialmente volevo fare l’illustratrice perché mia madre è un’illustratrice di libri per bambini e sono cresciuta giocando nel suo studio. La svolta è arrivata quando avevo 14 anni e ho visto la sfilata Chanel SS12 in televisione a casa di mia nonna. Ero così ispirata da quella completa evasione. Poi ho iniziato a saltare le lezioni per guardare le sfilate e comprare le riviste.

Sohee Park

Da Dolce & Gabbana all’haute couture

Se i suoi primi clienti si collocano nell’élite di Abu Dhabi, è grazie al supporto di Dolce & Gabbana che il brand è stato profusamente apprezzato in tutta Europa. Il duo creativo italiano, infatti, grazie ad un progetto di sostegno nei confronti di lungimiranti designer emergenti, ha lanciato la collezione di Miss Sohee alla Milano Fashion Week nel febbraio del 2022.

 

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Nonostante alcune delle sue creazioni siano disponibili su Net-a-Porter (nel 2023 il brand aprirà le porte anche a Mytheresa e Moda Operandi), il ready-to-wear occupa nell’identità di Miss Sohee uno spazio ancora marginale.

E sebbene il brand non sia ancora stato inserito nei calendari ufficiali dell’haute couture parigino – “haute couture” è, in senso stretto, un accreditamento del Chambre Syndicale de la Couture – Sohee Park si definisce a tutti gli effetti una couturier. Sposa, innanzitutto, la filosofia di produzione in tirature limitate, evitando sprechi di sovrapproduzione.

La couture non dovrebbe essere solo per le grandi maison di moda con un atelier a Parigi, si tratta di artigianato e arte. Siamo in un mondo in cui c’è così tanto abbigliamento prodotto in massa che crea sprechi inutili, quindi spero di vedere più giovani couturier in futuro proprio contro tutto questo sistema.

Sohee Park

Daniele Conforti