Microscopic Handbag: MSCHF realizza la borsa più piccola al mondo
Non si tratta di una collaborazione, né tantomeno di una nuova limited edition cult che vedremo al braccio di celebrità e influencer. Perché, innanzitutto, la nuova borsa di MSCHF, il collettivo statunitense che continua a provocare il fashion system, non si potrà indossare.
Dopo i Big Red Boots, gli stivali rossi, sproporzionatamente grandi e ispirati al personaggio di Astro Boy, MSCHF punta alle nanotecnologie. È grande quanto un capello: la nuova Microscopic Handbag misura 657 per 222 per 700 micrometri (0,657 x 0,222 x 0,7 millimetri). Realizzata in resina fotopolimerica, ricalca spudoratamente il modello Onthego di Louis Vuitton. Un’imitazione spudorata, con tanto di incisioni che copiano il monogram di Louis Vuitton.
Secondo Kevin Wiesner, chief creative officer di MSCHF, la nuova Microscopic Handbag è stata concepita di tutta risposta alla riduzione delle dimensioni delle borse di lusso. Un’esasperazione, certamente, che si prende gioco delle nuove tendenze, popolate di accessori sempre meno funzionali, più piccoli e appariscenti.
Quando un oggetto un tempo funzionale come una borsa diventa sempre più piccolo, il suo status diventa sempre più astratto fino a trasformarsi in un puro simbolo del brand. Le precedenti borse in pelle di piccole dimensioni richiedevano ancora una mano per portarle: diventavano disfunzionali, scomode per chi le indossava.
Kevin Wiesner
Per portare a termine questo progetto, il brand di Brooklyn ha ingaggiato produttori industriali specializzati in biotecnologie. Il risultato finale? Una borsa microscopica in resina traslucida, realizzata attraverso un processo di stampa 3D noto come polimerizzazione a due fotoni.
Quanto costerà la Microscopic Handbag di MSCHF?
Attenzione però, la nuova borsa di MSCHF non è destinata alla produzione di massa. Nonostante si tratti di un’imitazione non autorizzata, situazione di rito secondo il galateo MSCHF, Louis Vuitton ha approvato, per vie traverse, questo vezzo stilistico.
È Pharrell Williams, da poco direttore creativo della divisione menswear, a riconoscere la Microscopic Handbag, che sarà in mostra presso la galleria Perrotin di Parigi dal 20 al 24 giugno, per poi essere battuta da Joopiter, la casa d’aste fondata proprio da Pharrell. Qui, sarà esposta all’interno di una custodia di gel sigillata e montata sotto un microscopio dotato di un display digitale, che offrirà una visione chiara della minuscola creazione.
Tra Louis Vuitton vere, capi e accessori Chanel, opere firmate KAWS e orologi da polso Richard Millie, la Microscopic Bag sarà così parte integrante di un progetto che unisce tutti i creator, i designer e gli artisti che hanno collaborato con l’artista in questi anni, una collezione che andrà in scena online il 19 giugno e che potrà essere osservata di persona durante la Paris Fashion Week il giorno seguente.
La borsa Made in Italy
La Microscopic Handbag non è la prima lanciata dal brand sul mercato. La controversia del collettivo artistico ha già colpito il mercato lo scorso anno con la borsa Made in Italy – questa volta di dimensioni normali. Realizzata in pelle premium e pelle scamosciata, la borsa, grazie a un gioco di omonimie, rifletteva sul vero valore di un vanto di produzione che per anni è stato garante di qualità per i grandi marchi del lusso internazionali.
Il Made in Italy, infatti, si riferiva a Italy, un paesino del Texas di circa 1.800 abitanti. Come se non bastasse, la campagna che accompagnava l’accessorio fu girata nella famosa pizzeria Lucali a Brooklyn, con tanto di tema country.
Daniele Conforti