Met Gala: scopri i look più iconici!
Anne Hathaway in Versace, 2023
Per celebrare la mostra Karl Lagerfeld: A Line of Beauty, Anne Hathaway opta per un abito Versace dall’essenza anni Novanta. Ritroviamo in esso i codici stilistici di Chanel, dal tweed alle camelie, fino agli elementi di perle, in dialogo con quelli della maison italiana, dalle spille da balia dorate ai sinuosi cut-out.
Per il ritorno della star sul red carpet del Met, Donatella Versace si ispira proprio a un incontro informale fra Karl e Gianni Versace.
Per Anne ho voluto creare un abito che celebrasse una conversazione tra Karl e Versace. Ricordo di aver ascoltato Gianni e Karl parlare e ridere una sera a cena e questo abito mi ricorda perfettamente quel momento. Karl celebrava le donne e l’artigianato. Ho imparato molto dal suo lavoro. L’abito è un tributo alla nostra comune esperienza degli anni ’90: tweed, perle e camelie mescolate a spille da balia, spacchi e corsetto. Anne è femminile, splendida e, naturalmente, iconica. Esattamente come Karl faceva sentire le donne con i suoi abiti
Donatella Versace
Nicole Kidman in Chanel, 2023
Scelta strategica per Nicole Kidman al Met Gala 2023. La star hollywoodiana interpreta la celebrazione evocativa di Karl Lagerfeld indossando una creazione haute couture di Chanel risalente al 2004, era in cui Karl operava ancora come direttore creativo presso la maison.
Delicato, vaporoso, etereo: l’abito in tulle di seta di un rosa delicatissimo è ricamato con 250 piume di struzzo rosa e oltre 3.000 cristalli e paillettes d’argento.
Ma non è la prima volta che lo vediamo addosso alla Kidman, che lo sfoggia proprio nel 2004 nello spot di Chanel n.5. 180 secondi di puro dramma: Nicole Kidman fugge da un red carpet per unirsi in una storia d’amore con Rodrigo Santoro.
Doja Cat in Oscar de la Renta, 2023
Innamorata del mondo felino (lo suggerisce proprio il suo nome d’arte), Doja Cat non perde l’occasione di assumere le sembianze di un gatto sul red carpet del Met Gala 2023 (in maniera sicuramente meno letterale rispetto a Jared Leto). Non un gatto qualunque: quello di Karl Lagerfeld, Choupette, la gatta più famosa al mondo.
Sceglie Oscar de la Renta per vestirsi da Birmano Tortie, con una pioggia scintillante su un sinuoso abito chiaro, sfumato dal bianco all’argento proprio come il manto di Choupette. Lo styling, impeccabile, è quello di Brett Alan Nelson: orecchie e coda coperte di piume, unghie come artigli e viso prostetico. Miao!
Kim Kardashian in Balenciaga, 2021
Indubbiamente controverso, questo look total-black firmato Balenciaga ha riscritto le regole del Met Gala. Praticamente irriconoscibile, è Kim Kardashian a indossarlo – siamo nel 2021 e il rapporto con la maison è più forte che mai. Il tema, quest’anno, è Gilded Glamour.
La Kardashian, sin dai primi passi mossi sul red carpet, prende molto sul serio l’istituzione newyorkese. Per questo, accompagnata da Demna Gvasalia, sceglie un pezzo haute couture che gli nasconde il viso, andando ad affrontare, in un contesto apparentemente contrastante, il tema dell’anonimato.
Jared Leto in Gucci, 2019
Per l’edizione Camp del Met Gala, Jared Leto non ha paura di osare. Smorzato da un red carpet sottotono, il look dell’attore, fenomenale trasformista, fa eco alla collezione Autunno/Inverno 2018-2019 disegnata da Alessandro Michele per Gucci.
Kitsch, bizzarria, dettagli inaspettati e giocosi: Jared Leto incarna alla perfezione il Camp. Perché l’eccellenza sta proprio nel dettaglio: come visto in passerella, l’attore tiene in mano una (finta) testa mozzata. Non una qualunque, proprio la sua!
Katy Perry in Moschino, 2019
Spesso la combinazione fra designer e celebrità è determinante rispetto al successo del look. Siamo nel 2019 e due fra le personalità più camp si incontrano per dare vita a un look entrato nella storia del Met Gala.
Come uno chandelier, un maestoso lampadario tempestato di cristalli, Katy Perry sceglie di osare con Moschino. È Jeremy Scott a ispirarsi al film Disney La bella e la bestia. Egli stessa afferma come nessun altro artista riesca a veicolare il tema camp come Katy, mixandolo con il caratteristico sense of humour.
Autoironica, decisamente iconica, la cantante si presenta post-red carpet in un look ancora più assurdo, ispirato proprio a un hamburger!
Rihanna in Maison Margiela, 2018
Rihanna è il Met Gala. Si dice, poi, che l’edizione del 2018 sia stata una, se non la, più entusiasmante edizione dell’evento. Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Immagination instilla un dialogo fra moda e fede cattolica. Corone, crocifissi, tiare, paramenti barocchi: il red carpet del 2018 è fitto di meraviglie indossabili.
Spicca, tuttavia, la “Papessa della Moda” Rihanna, che calca il red carpet con un sontuoso abito realizzato da Maison Margiela. Corsetto e mini dress con gonna lunghissima e cappa sono tempestati di perle e gioielli, accessoriati con cappello alto prelato decorato con perle.
Blake Lively in Versace, 2018
Versace sembra essere il brand più gettonato sul red carpet del Met Gala. Ma creare un fashion moment memorabile avviene con pochissima frequenza. Siamo nel 2018 e Blake Lively domina la scalinata del Metropolitan Museum of Art con un abito sartoriale, espressione del barocco italiano.
A realizzarlo l’atelier di Versace, che per confezionare metri di tessuto rosso cremisi impiega ben 600 ore. Dopotutto, i dettagli in rubini e le intricate rifiniture bordate d’oro sono veri e propri esercizi virtuosi di maestria artigiana.
Il corpetto richiama le colonne ritorte e opulente tipiche dell’architettura seicentesca, mentre la gonna è composta da una longuette aderente e da pannelli trasparenti in tulle. A coronare l’outfit, gioielli a catena portati al polso, anelli preziosi, orecchini di smeraldi una corona aureola a raggiera.
Zendaya in Versace, 2018
Reginetta di stile, incantevole personalità poliedrica, Zendaya possiede uno stile unico e travolgente. Il tema è Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Immagination e Versace, in pieno contrasto con il look indossato da Blake Lively, crea una vera e propria armatura ispirata all’eroina Giovanna d’Arco. Una lettura eclettica del tema religioso, coronata da un hairstyling d’effetto.
Beyoncé in Givenchy, 2015
I’m so reckless when I rock my Givenchy dress. Leggendario l’abito indossato da Beyoncé in occasione del Met Gala 2016.
Arriva, come di consuetudine, quando tutti gli ospiti hanno già attraversato il red carpet – in pieno stile fashionably late. Il ritardo è in realtà strategico: i riflettori sono puntati sulla creazione firmata Givenchy, una commistione di trasparenze e cristalli colorati che riflettono i flash dei paparazzi. Tutto è al posto giusto, dalla ponytail al makeup sobrissimo, fino all’irriverenza concessa soltanto a icone del suo status.
Rihanna in Guo Pei, 2015
Annoverato fra i fashion moment più virali di sempre, l’ingresso di Rihanna al Met Gala 2015 è la massima espressione di regalità e stile, adrenalinico e al contempo sontuoso.
Soltanto l’audacia e l’ecletticità di Rihanna potevano interpretare il tema China: Through the Looking Glass in maniera tanto emblematica. L’abito, realizzato da Guo Pei nel corso di ben venti mesi, ingloba il rosso del tappeto per risplendere di un giallo dorato. Pesa 25 chili e Riri, prima di spiegare lo strascico chilometrico, ammette addirittura di temere una potenziale derisione da parte del pubblico!
Diana Spencer in Dior, 1996
Prima e ultima volta per la principessa del Galles. Siamo nel 1996, il Met Gala decide di onorare la leggenda di Christian Dior, mentre, soltanto tre anni prima, era stato ufficializzato il divorzio fra Lady D e il principe Carlo.
Così, una delle muse della maison francese varca inaspettatamente la soglia del Met Gala – soltanto John Galliano e Anna Wintour sono al corrente della sua partecipazione. Indossa uno slip dress in seta color blu Navy con spalline e ricami in pizzo, appartenente alla prima collezione haute couture di John Galliano come direttore creativo di Dior.
La collana choker, famosa per essere stata da Diana alla Casa Bianca nel 1985, è in realtà costruita partendo da una spilla regalatale dalla Regina nel giorno del suo matrimonio. Al braccio, invece, la sua borsa di Dior preferita, che rimarrà nella storia portando il nome di Lady D – fino al 1997 era chiamata Chouchou bag!
Cher in Bob Mackie, 1974
La storia del naked dress affonda le sue radici nella figura di Marilyn Monroe, che lo indossa per la prima volta in assoluto per cantare I wanna be loved by you in A qualcuno piace caldo nel 1959. Ma la creazione di Bob Mackie apparsa al Met Gala del 1974 non è da meno. Cher modifica irreversibilmente l’appeal di questo capo, tanto sensuale quanto irriverente.
Il tema è The glamour of Hollywood e Bob Mackie architetta un abito seguendo i volumi di Cher, rivelandone il corpo grazie a una base completamente nude e ricoperta da cristalli – cifra stilistica del designer.
Le piume giocano invece sull’effetto opaco, creando volumi che accentuano la silhouette della cantante, come le maniche lunghissime e l’orlo imponente. Sul red carpet, mano nella mano, le due icone stringono un sodalizio creativo che durerà fino ai giorni nostri.
Daniele Conforti