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Il Ritorno nel Beauty agli Antichi Rituali

La saggezza e la genuinità degli antenati, quando viene applicata alla consapevolezza moderna, è inarrestabile. L’interesse nei confronti di sostenibilità e il conseguente ritorno a pratiche più accettabili è una tendenza che coinvolge anche il mondo beauty. Gli antichi rituali di bellezza oggi rivivono esattamente come allora o in soluzioni rivisitate, per stare al passo coi tempi.

Ne è sintomo il successo dell’olio di rosa, un unguento che affonda le sue radici nella Turchia di oltre duemila anni fa, territorio che ancora oggi rimane uno dei principali produttori. Ricco di vitamine, minerali e antiossidanti, ottimo come anti-infiammatorio e ideale per profumare la pelle con un aroma gradevole e poco invadente.

Si guarda oggi, in particolare, all’olio di rosa mosqueta, indicato per pelli secche, screpolate o bisognose di elasticità e turgore. La rosa mosqueta è particolarmente apprezzata per le sue proprietà lenitive, contro le smagliature, per il suo effetto schiarente delle zone iperpigmentate. Questo tipo di unguento è particolarmente adatto per la cura anti-age del viso, soprattutto nella zona del contorno occhi e labbra. È indicato, infine, per prendersi cura di capelli aridi, sfibrati o aggrediti, grazie al suo potere rigenerante, che aiuta a combattere il fastidioso problema della forfora.

La stessa logica prende sempre in maggior considerazione, nella cosmesi moderna, la curcuma, una spezia che per oltre 4500 anni è stata grande protagonista delle pratiche di massaggio ayurvedico orientale. Essa potenzia il sistema immunitario e ha proprietà antiossidanti da cinque a otto volte più forti rispetto a quelle delle vitamine C ed E. In India è addirittura una componente fondamentale del rito nuziale, come simbolo di purificazione e buona fortuna. Da non tralasciare è il gua sha, tecnica automassaggiante cinese effettuata con una pietra fredda di giada, quarzo rosa o ossidiana nera, estremamente efficace per una circolazione attiva e per allentare la tensione.

L’universo della cosmetica sta inoltre riscoprendo l’olio di argan, originario del Marocco, ricavato dalle donne berbere dai frutti dell’Argania spinosa, un concentrato do omega tre e sei. Il monoi, invece, nasce in Polinesia dal macero dei petali delle gardenie di Tahiti nell’olio di cocco, pratica che gli indigeni Maohi adoperavano per ammorbidire i capelli e la pelle.

Come risponde il mondo del lusso?

Si muove nella direzione naturale la linea makeup di Dior, che compone i prodotti di Dior Addict per il 90% da ingredienti di origine naturale, infusi di trattamento floreale, con uno sguardo green anche nei confronti del packaging. Quaranta tonalità per donne che non vogliono avere le labbra eccessivamente pigmentate, ma che amano la luce. Tutte accomunate dalla brillantezza effetto specchio, resa possibile dalla cera di gelsomino, il fiore preferito di Christian Dior, e agli oli di origine vegetale che formano una sottile pellicola che si deposita sulle labbra e la cui reazione alla luce dona una luminosità estrema.

Spicca fra queste Dior 8, una shade in rosso mattone che infrange i codici del classico rosso e il cui nome si riferisce al numero fortunato della maison.

 

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Daniele Conforti