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Hermès non conosce Crisi: Aumenti fino al 10% dall’Anno Prossimo

Una Birkin costerà molto di più entro il prossimo anno. Più che notizia, ormai, è un’abitudine. Parlare di aumento prezzi per case di moda come Chanel, Hermès, Louis Vuitton e Saint Laurent avviene con una frequenza sempre più regolare. In particolare, quando si tratta di prodotti meno legati al momento, al trend o alla stagione, quanto piuttosto continuativi o, comunque, considerati senza tempo. Prime fra tutti le borse.

E per Hermès, la maison più acclamata in territorio borse e pellami, l’incremento di prezzi è imminente. Si parla di un range che varia dal 5 al 10 percento nei prossimi mesi – entro gennaio, si stima. A quali prodotti saranno destinati questi aumenti, ancora non si sa. È Eric du Halgouet, CFO del marchio, a dare la notizia. Tuttavia, mentre per brand come Chanel o Cartier questa pratica ha coinvolto omogeneamente tutti i classici cult, Hermès distribuirà l’incremento dei prezzi in maniera irregolare e ancora ignota. In soldoni, non tutti gli articoli di pelletteria subiranno un aumento proporzionale in percentuale. Una prassi poco lontana dalla consuetudine. Basti pensare che i prezzi di Hermès sono all’incirca il 30% più bassi in Francia rispetto agli USA, che a loro volta, nella stessa percentuale, sono inferiori rispetto a quelli asiatici.

In pratica, una Birkin 25 in pelle Togo, che troviamo oggi a € 7.400 in Francia, verrà a costare, entro il prossimo ano, più di 8.000 euro. Perché? No, Hermès non sta fallendo. Anzi. Il terzo quadrimestre ha significato per una delle maison più importanti della storia un aumento di vendite del 24% circa: più di tre miliardi! «Al momento, il nostro settore non conosce crisi», afferma il CFO di Hermès. A dimostrazione, l’apertura di una nuova sede di produzione a Riom, nel cuore della Francia, entro il 2024. La ventiduesima, per precisione, che impiegherà pressappoco 250 artigiani. Sono nove i laboratori di pelletteria aperti dal marchio dal 2010, dove lavorano 4.300 artigiani.

La buona performance del terzo trimestre riflette l’appeal delle nostre collezioni in tutto il mondo e l’importanza dei nostri valori. Andiamo avanti con fiducia e cautela, continuando a rafforzare il nostro modello integrato, radicato in Francia, e impegnato nella creazione di posti di lavoro. Il successo di Hermès sta in quello dei nostri team, che vorrei ringraziare sinceramente.

Axel Dumas, presidente esecutivo di Hermès

Ma, come per qualsiasi attività che si rispetti, dalla piccola bottega artigiana a tali colossi multinazionali, i costi sono aumentati. Le materie prime, assetto principe nelle proposte di Hermès, i costi di distribuzione, le risorse energetiche. E c’è altro. La maison si sta rendendo conto del valore che i propri prodotti hanno sul mercato. Ossia, quello di un vero e proprio investimento. Secondo l’ultimo rapporto della società americana Rebag, basato sui dati raccolti da luglio 2021 a luglio 2022, le borse Hermès sono ancora in cima alla lista di quelle con maggior valore resale e si rivendono al 103% del loro prezzo di listino.

Quanto in là siamo disposti a spingerci?

Daniele Conforti