“È una Baguette!”: Fendi celebra la It Bag con 25 Borse d’Archivio
Azione. Sarah Jessica Parker nel ruolo di Carrie Bradshaw si è persa nella metropoli newyorkese a sud di Houston Street. Un rapinatore armato le chiede le sue Manolo Blahniks e la borsa che indossa. Prima di dargliela, la protagonista di Sex and the City corregge il malintenzionato: “è una Baguette”. Il resto è storia. La dimensione compatta, la fibbia che incastra la storia della maison con la modernità di un logo che si nota, il suo modo di indossarla. Soffice ma solida, preziosa ma anche quotidiana (dalle paillettes giganti al denim), come per ogni oggetto di design che entra nell’Olimpo c’è un’equazione segreta. Una borsa da proteggere tendendola sotto il braccio. L’ispirazione deriva dal tipico filone di pane francese e dal simbolo universale del Parisien che lo tiene sotto braccio. E, così, nel 1997 la Baguette fa il suo debutto in passerella. Silvia Venturini ancora non sapeva che, di lì a breve, sarebbe stata riconosciuta dagli esperti del settore la prima It-bag di sempre.
Un giorno speciale in cui tutti i pianeti erano allineati. Così viene descritta la nascita della Baguette da Silvia Venturini. Eppure, ci confida, il suo successo non è stato immediato.
Gli Stati Uniti hanno capito immediatamente il potenziale di questa borsa. Quando l’ho disegnata ricordo ancora che il mercato giapponese, per esempio, inizialmente non reagì con entusiasmo, mi dissero che i buyer giapponesi non la stavano comprando, sono scesa nello showroom e ho passato una serata intera, disponendo tutte le Baguette per terra, a spiegare come e quando potevano indossare questa nuova borsa, perché per loro era “solo” una borsa da sera. Poi le comprarono, eccome.
Silvia Venturini Fendi
In un periodo storico in cui ancora i social non esistevano, è bastata Madonna a rendere virale la Baguette. Che, nel tempo, è stata rieditata più di mille volte. Oggi, un quarto di secolo più avanti, Fendi propone una selezione di Baguette in edizione limitata. 25 riedizioni in vendita sul sito ufficiale della maison e in un pop-up store a Manhattan. Alcune, tuttavia, potrebbero avere un non so che di familiare. Vedi, ad esempio, quella in pelle argentata presentata durante la collezione Spring/Summer 2010, l’iconica in denim dell’estate 2000, quella ricoperta da paillettes argentate dell’inverno 1999 o, per la collezione Autunno/Inverno 1997-1998, quella composta da oltre 22.000 perline di colore lilla.
Importante la presenza di un verde pulce, quasi acido. Il verde wasabi riprende proprio la collezione mostrata alla New York Fashion Week dello scorso settembre, in onore, appunto, del venticinquesimo anniversario della Baguette. La capsule invernale si estende a ulteriori capi di prêt-à-porter per uomo e donna che prendono spunto dal classico design delle borse. Parka, ghette, guanti, cappelli, gonne e maglioni ottengono il “trattamento Baguette”. Una scintillante calzatura con tacco, la Colibrì arriva giusto in tempo per vestirsi per le feste. Ritroviamo la It-bag in versione minuscola applicata a calzini di seta, midi seguita dalle sue sorelline unite insieme, inserita in un blouson come scaldamani prezioso. Nulla di troppo tradizionale, piuttosto una celebrazione di un periodo in cui la Baguette ha visto la sua fama smisurata. Anni legati ad un senso di libertà e divertimento, qualità che questa borsa continua a possedere.
Daniele Conforti