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Calvin Klein riparte da Veronica Leoni per l’Autunno 2025

Dopo sei anni di silenzio dalle passerelle, Calvin Klein ha fatto il suo atteso ritorno durante la New York Fashion Week, portando con sé una nuova visione firmata Veronica Leoni, la direttrice creativa che ha il compito di ridefinire il futuro del brand. In un periodo storico in cui la moda sta cercando risposte autentiche, il debutto di Leoni rappresenta una pietra miliare per la maison, intrecciando la sua iconica estetica minimalista con una narrazione più intima e contemporanea. La collezione Autunno/Inverno 2025 non è solo una celebrazione del passato glorioso di Calvin Klein, ma anche un invito a immaginare il futuro.

Le aspettative per il debutto di Veronica Leoni da Calvin Klein

Veronica Leoni non è un nome qualunque nel panorama della moda. La designer romana, classe 1984, vanta un curriculum che include collaborazioni con Celine, The Row, Jil Sander e Moncler, oltre alla direzione del suo marchio, Quira. Finalista del Premio LVMH 2023, Leoni porta nella sua visione per Calvin Klein un’eredità di precisione sartoriale e sensibilità estetica. La sua collezione di debutto si allontana dai fasti massimalisti del passato, offrendo invece un minimalismo monumentale, ma non privo di emozione.

 

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L’attenzione di Leoni si concentra sull’essenza: capi che abbracciano chi li indossa, sussurrando storie di emancipazione, desiderio e versatilità. Come recitano le note della sfilata, «Il design puro diventa uno strumento per incoraggiare l’espressione personale, esplorando la libertà attraverso la semplicità».

New York e la narrazione di sé

New York, con la sua energia e i suoi archetipi culturali, è stata il filo conduttore della collezione. Ogni look racconta una storia: un tassista avvolto in un bomber di pelle, uno studente che attraversa il campus in un maglione oversized, o una donna che si trasforma da businesswoman a diva serale in un abito rosso fuoco. La città, cuore pulsante degli Stati Uniti, diventa lo sfondo ideale per una collezione che celebra l’America urbana e dinamica.

Uno dei temi centrali della collezione è il ritorno della lingerie come elemento di dialogo tra comfort e sensualità. Leoni reinterpreta capi intimi tradizionali come il serafino e gli slip dress in chiave contemporanea, trasformandoli in simboli di sicurezza e auto-espressione. Non si tratta di esibire la pelle, ma di abbracciare una sensualità sofisticata, dove i tessuti accarezzano il corpo e dialogano con la quotidianità.

La lingerie, in questa collezione, non è mai accessoria. È un linguaggio, una narrazione che si intreccia con il vissuto di chi la indossa, offrendo tattilità e intimità. L’effetto finale è una combinazione di nostalgia e freschezza, capace di evocare emozioni profonde.

Materiali, palette e reference

La selezione dei materiali riflette la visione di Leoni: lana morbida, cashmere e seta si alternano a twill e gabardine più strutturati, creando un dialogo tra texture e silhouette. La palette, dominata da toni neutri come granito, porcellana e grigio luna, è punteggiata da accenti audaci di barolo, lampone e citron chiaro, offrendo un perfetto equilibrio tra classicismo e modernità.

Citazioni d’archivio permeano l’intera collezione: dalla bottiglia CK One trasformata in clutch fino a completi che richiamano il corpcore degli anni Novanta. Ma Veronica Leoni non si limita a un rimando nostalgico. Attribuisce nuova linfa al DNA del brand, guardando al futuro con una freschezza che si percepisce in ogni dettaglio.

Il minimalismo di Leoni non è mai sterile. È un minimalismo che parla, che esplora il concetto di bellezza come essenza. Non si tratta di semplificare, ma di sublimare la complessità, cogliendo l’anima del quotidiano. «La bellezza autentica», afferma la designer, «non risiede nella perfezione, ma nella capacità di riconciliarsi con la verità». Una dichiarazione che trova espressione nei capi in passerella, ma anche nei dettagli che orbitano attorno alla collezione: dal ripristino del font originale di Calvin Klein alla scelta di sfilare al 205 West 39th Street, quartier generale del brand.

Il nuovo capitolo di Calvin Klein

Il ritorno di Calvin Klein in passerella segna non solo un momento di transizione, ma anche un’opportunità per il brand di riappropriarsi del proprio ruolo nel panorama della moda. Veronica Leoni ha il compito di guidare questa rinascita, bilanciando il peso di un’eredità iconica con il bisogno di innovazione. La sua collezione di debutto è un inno all’autenticità, un messaggio potente in un’industria spesso sovraccarica di artifici.

Il futuro di Calvin Klein è in mani sicure. Con una visione radicata nella tradizione ma proiettata in avanti, Veronica Leoni ha dimostrato che è possibile rinnovare senza tradire, celebrare senza glorificare. Il minimalismo può essere audace, la semplicità può essere rivoluzionaria. Calvin Klein è tornato, e questa volta è qui per restare.

Daniele Conforti