Il meglio delle borse della Paris Fashion Week 2023
Parigi è la chiudi-fila. Qui, fra tanti debutti e poche sorprese, si conclude il fashion month. È l’ora del raccolto: quali sono le borse della Paris Fashion Week 2023? Oltre ai grandi classici – classicissimi se consideriamo le riproduzioni anni Cinquanta di Dior – sono diverse le rivisitazioni stilistiche, dai tradizionali di Hermés alle borse cult di Coperni.
Interessanti, poi, le creazioni di Schiaparelli, che per la prima volta sviluppa una collezione prêt-à-porter. Andiamo a vedere, quindi, il meglio delle borse della Paris Fashion Week 2023.
Dior sceglie gli anni Cinquanta
Per quanto riguarda le borse della Paris Fashion Week 2023, la prima maison degna di nota è Dior. Maria Grazia Chiuri e il suo team rileggono gli anni Cinquanta, il decennio di fondazione del marchio.
I riferimenti vengono personificati in tre donne legate al designer: Catherine Dior, sorella di Christian, Édith Piaf, cantautrice francese, e Juliette Gréco, cantante esistenzialista. Tre figure strettamente legate alla cultura parigina, simbolo di un periodo storico post-bellico estremamente difficile. In cui lo sguardo era rivolto verso il glamour hollywoodiano.
Abbinate a un paio di guanti in pelle, le borse richiamano in tutto e per tutto modelli vintage in (finta) pelle di rettile. Il logo è oblique su un’ispirazione vintage in tela. Compaiono, poi, i classici in pelle dal motivo Cannage, dalla Lady D-Joy alla classica tote, e l’it-bag Book Tote.
La Black Tie di Valentino
Questa collezione inizia dalla riflessione sui simboli da sempre caricati dalle convenzioni sociali e io volevo creare un’uniforme per le singole persone
Pierpaolo Piccioli
Che questa collezione ready-to-wear di Valentino punti alla new generation è chiaro. In primis, l’ispirazione della figlia di Piccioli, Stella, che dal suo armadio sceglie proprio camicia e cravatta. Una scena di vissuto famigliare viene poi espansa in una collezione dove la GenZ riscopre la black tie.
Anche gli accessori, quindi, strizzano l’occhio alle esigenze del pubblico più giovane. L’iconica Rockstud viene declinata in versione small e decisamente rock. Le borchie condividono la scena con potenti nuance e hardware in vista.
Off-White sbarca sulla luna
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L’erede di Virgil Abloh è Ibrahim Kamara. Un talento poliedrico – è editor, stylist, musicista, filmmaker e furniture designer – proprio come il suo predecessore. In occasione del suo debutto, non impone una visione di rottura. Prosegue, piuttosto, un discorso concettuale impostato prima del suo arrivo.
Porta Off-White sulla luna con Lunar Delivery, un servizio di consegna satellitare, andata e ritorno. È per questo motivo che, nel viaggio spaziale, il “corriere” ha bisogno di uno zaino. Ora caratterizzato da fibbie in pelle borchiate, ora destrutturato in un conglomerato di tasche iridescenti. Fra le borse della Paris Fashion Week 2023, si distinguono prestiti materici dal mondo del rider, dal telaio della bicicletta agli occhielli metallici.
Le borse della Paris Fashion Week di Balmain
Jolie Madame torna a far parte delle ispirazioni di Balmain. Non è soltanto il nome del primo profumo di Pierre Balmain, ma l’emblema della silhouette della maison. Pepli, fiocchi, spalline pronunciate e vitini da vespa: gli studi in architettura di Pierre Balmain si riflettevano nei suoi design, trasformando il corpo femminile in pose plastiche.
Gli anni Quaranta tornano a vestire una donna tanto classica quanto contemporanea. In cui la plasticità femminile si ispira alle origini couture del marchio. La sfilata è intima: Olivier Rousteing mette da parte lo streetstyle super deluxe spostando il focus sul cordone ombelicale che lo lega al fondatore.
Fra le borse della Paris Fashion Week 2023 domina la rigidità. Alle maxi shopper verniciate, si alternano cassette utilitarie logate, bauli sovrapposti e custodie per la macchina fotografica. L’unico cenno al presente è la it-bag di Balmain, il modello Blaze, ora in tinte vibranti e verniciate.
La nuova Schiap Bag conquista Parigi
Palace Vendôme assiste alla nascita del prêt-à-porter firmato Schiaparelli. Qui il savoir-faire italiano sposa il glamour parigino in una collezione Autunno/Inverno fitta di codici estrapolati dalla couture e destinati a evolversi.
Print ramier, volti e serrature decorano borse e clutch in pelle. Lo show è anche l’occasione per lanciare la nuova Schiap Bag, che gioca sui temi del metro e della serratura, rigorosamente Made-in-Marche.
Hermés: le borse della Paris Fashion Week 2023
Per Hermés less is more. Riveste il Cour d’Honneur della Garde Republicaine di un rosso corteccia intensissimo. La superficie è interpolata da isole ricurve di gradini che costruiscono isole geometriche, come colline in un bosco.
Così come sotto la superficie degli alberi vi è una seconda pelle, una corteccia che li avvolge come un tessuto, i materiali, i colori, i dettagli intessono un dialogo costante tra loro.
Nadège Vanhee-Cybulski, creative director di Hermés
Design e materiali, seppur pacatamente, si rifanno ai codici equestri, essenziali per la maison. Per rappresentare una donna forte, indipendente e style conscious. La pelle si declina nei toni della terra in secchielli più o meno strutturati e nell’immancabile Birkin, ora movimentata da frange, ora castigata da briglie. Per poi lasciare spazio a versioni in pelle nera. Fra le it-bag, la Bolide e la Médor.
Loewe: debutta la Squeeze Bag
Naomi Campbell, Emily Ratajkowski, Jamie Dornan: siamo tutti ad attendere lo show di Loewe. La direzione stilistica riecheggia quella delle collezioni passate: minimalismo estremo, pixel sfocati, gesti enfatizzati.
Spiccano così le borse. La Paseo Bag fa capolino fra secchielli a sacoche e hobo morbidissime. Debutta, poi, la Squeeze Bag, una shopper over che riprende il motivo geometrico della Puzzle, con un manico squishy e un dettaglio con catena a ciambella.
Balenciaga fa rivivere la Hourglass
Avevo 6 anni quando i miei genitori mi permisero di farmi fare un paio di pantaloni da un sarto vicino a casa. Li disegnai, scelsi la stoffa in un negozio di tessuti e andai dal sarto due volte per le prove. Questo è stato l’inizio della mia storia d’amore con i vestiti: ciò che ha definito il mio rapporto con essi e mi ha fatto desiderare di diventare uno stilista.
La moda è diventata intrattenimento, ma spesso questo aspetto mette in ombra la sua vera essenza, che risiede nelle forme e nei volumi, nelle silhouette, nel modo in cui creiamo relazioni tra corpo e tessuto, e nelle linee di spalla e giromanica. Gli abiti hanno la capacità di cambiarci e questo è ciò che mi ha spinto a innamorarmi della moda.
Negli ultimi due mesi ho cercato rifugio nella creazione di abiti, trovando nuovamente il potere che la moda ha di farmi sentire felice e di esprimere la mia vera essenza. Per me, la moda non può più essere vista come intrattenimento, ma piuttosto come l’arte di creare vestiti.
Demna Gvasalia
Demna Gvasalia si discosta dalla teatralità a cui aveva sottoposto gli ultimi fashion show di Balenciaga – un trend, in realtà, che ha influenzato le direzioni artistiche di parecchie maison. Preferendo all’intrattenimento “l’arte di creare vestiti”. Lo si poteva intuire dall’invito alla sfilata, un cartamodello per imbastire una giacca.
Spariscono set distopici e atmosfere inquiete, le linee si addolciscono, senza privarsi della verve creativa di Demna. Che adotta un approccio decisamente più sartoriale, sia nelle silhouette che nei materiali.
Anche gli accessori sono ridimensionati, non tanto nelle dimensioni quanto nella loro atipicità. Basta trashbag e peluche: sulla passerella fa da padrona la Hourglass, in pelle rigorosamente nera, a mano o con catene metalliche a spalla.
Lo chic equestre (e sostenibile) di Stella McCartney
Stella McCartney sposta il pubblico della Paris Fashion Week al Manège de l’École Militaire, la più antica scuola francese di equitazione, dove fu allievo anche Napoleone Bonaparte. Qui la nobiltà del mondo equestre invoca grandi passi in campo di sostenibilità.
Perché, accanto a rivisitazioni dell’It-bag Falabella (anche in versione fake-fur sia mini che XXL) e della Mylo, il brand presenta la new entry in Mirum, prima borsa di lusso al mondo realizzata in un’alternativa vegana alla pelle animale e priva di plastica, creata da Natural Fiber Welding.
Daniele Conforti