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Balenciaga è il Nuovo Standard per la Paris Fashion Week 2021

Avresti mai pensato che Homer e Marge Simpson sarebbero stati i protagonisti dell’episodio Paris Fashion Week 2021? Per Balenciaga tutto è possibile. La location è quella del Théâtre du Châtelet, dove ha solitamente luogo la cerimonia degli Oscar francesi. E l’ispirazione è proprio questa: su un red carpet degno di Met Gala e Grammy Award si stagliano paparazzi surrogati. Qui gli ospiti diventano protagonisti, supermodel fra storici e improvvisati che padroneggiano la passerella scarlatta, tutti rigorosamente in Balenciaga. Si attiva così un meccanismo teso ad abbattere il confine tra moda e altre forme d’intrattenimento, dove i rappresentanti di quell’élite senza potere, quali Elliot Page, Isabelle Huppert, Cardi B e Lewis Hamilton, si destreggiano fra nero totale e Hard Crocs, clog ricoperte di metallo dall’estetica cyber-goth.

Coloro che all’ingresso erano protagonisti del red carpet-défilé si fanno ora spettatori di una puntata inedita dei Simpson. La consueta sarcastica esasperazione degli stereotipi americani si allontana progressivamente dall’universo di Matt Groening. Marge riesce paradossalmente a ricevere per il suo compleanno una creazione haute couture firmata Balenciaga dal valore di 19.000 euro. La sciagura che solitamente assale Homer Simpson si tramuta in un’occasione irripetibile: quella di essere accompagnato da Demna Gvasalia a Parigi. D’altro canto, gli stralunati abitanti di Springfield sono persuasi dal miraggio dell’apertura di un nuovo KFC sugli Champs-Élysées.

È così che Marge Simpson diventa il volto della campagna di Balenciaga Primavera/Estate 2022, Smithers rinuncia all’identità di genere con i famigerati cuissardes di satin elasticizzato, le sorelle Bouvier si approcciano appassionatamente ai capispalla architettonici. Ciò che stupisce è tuttavia la pedissequa cura del dettaglio del direttore creativo: oltre a Kim e Kanye, è strabiliante il cameo di Anna Wintour in versione cartoon. In prima fila, come sempre, svolge il ruolo di influencer – con un’autorità ben maggiore di quella delle Kardashian – semplicemente dichiarando di amare i loook proposti dalla maison.

Il tema che pervade la SS22 di Balenciaga è la spettacolarizzazione dell’anonimato. Un concetto non nuovo, che risuona vivido dall’appuntamento dello scorso Met Gala, dove il ruolo di Kim Kardashian era quello di protagonista, una presenza resa lancinante dalla cancellazione della sua identità. Affiancato da cenni argentati, il total black si infrange sul rosso del tappeto, andando a materializzare una tensione, un sentimento tanto palpabile quanto contraddittorio. Quello che, dopotutto, attraversa l’oggi presente, la contrapposizione fra massima esclusione e inclusione, protagonismo e penombra, usando il lusso come piattaforma per l’esposizione ambigua dei riti della cultura dell’intrattenimento di massa.
Couture, grunge, streetwear: la sinuosità è quasi aggressiva, l’oversize ai suoi estremi, una genuina provocazione di Demna Gvasalia, che inscena una domanda che attanaglia il fashion system da anni: qual è il valore della sfilata? Mettendo un po’ alle strette i colleghi designer, che, forse, non hanno messo in discussione a sufficienza la loro visione del sistema moda.

Daniele Conforti