Marc Jacobs alla guida di Vogue US: un esperimento firmato Anna Wintour
La storia di Vogue US si arricchisce di un nuovo capitolo grazie alla decisione di Anna Wintour, storica editor-in-chief del magazine, di affidare il numero di settembre a un guest editor: il designer Marc Jacobs. Una scelta che segna una svolta nella tradizione della testata di Condé Nast, mai diretta prima d’ora da un ospite esterno.
La collaborazione tra Wintour e Jacobs è nata durante un pranzo primaverile a New York. “Vogliamo che ci provi!”, ha dichiarato Wintour rivolgendosi al designer, come rivelato dallo stesso Jacobs nel suo editoriale. Le domande poste dalla direttrice hanno dato carta bianca al creativo: “Chi vorresti in copertina? Cosa ti piacerebbe comunicare con il tuo numero?”.
Jacobs, inizialmente spaventato dalla portata della proposta, ha accettato la sfida, pur confessando al New York Times: “Ho una pessima abitudine di ascoltare voci nella mia testa che mi dicono: ‘Non puoi farlo. Non sai come farlo’. Ma sapevo che sarebbe stato peggio pentirmi di non averci provato”.
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Kaia Gerber: una scelta di stile e significato
Dopo aver proposto, senza successo, di mettere Wintour in copertina, Jacobs ha optato per la modella Kaia Gerber, figlia di Cindy Crawford. Le due copertine mostrano la Gerber in abiti della collezione autunno/inverno 2024 di Marc Jacobs: una scattata da Steven Meisel, l’altra firmata dall’artista Anna Weyant.
La scelta di Kaia non è casuale: rappresenta il dialogo tra tradizione e innovazione, un filo conduttore che attraversa tutto il numero. Gli abiti, provenienti direttamente dall’ultima collezione dello stilista, celebrano la sua visione e la sua capacità di fondere moda, arte e cultura pop.
L’esperimento editoriale non si limita alle copertine. All’interno del magazine, Jacobs esplora la sua personale estetica attraverso contenuti che lo ritraggono nella sua casa, disegnata da Frank Lloyd Wright, accanto al marito. “Era un’idea di Anna, io ero a disagio. Sentivo che non ci doveva essere molto di me lì dentro”, ha spiegato lo stilista. Tuttavia, Wintour ha insistito: “Era il mondo di Marc che volevo vedere. Non esiste mai in un silos, tutto fa parte del suo processo creativo”.
Tra i contenuti online, spicca un video di 15 minuti con contributi di artisti inediti per Vogue, tra cui il fotografo Gregory Crewdson e il drammaturgo Jeremy O. Harris.
Un omaggio all’arte di Marc Jacobs
Alla domanda su una possibile replica dell’esperienza, Jacobs ha risposto chiaramente: “Non è qualcosa che vorrei fare due volte. Amo il mio lavoro. Non sono un attore o un architetto frustrato. Questa è stata una prima volta unica”. Wintour, da parte sua, non ha piani per futuri guest editor: “No. Amo il mio lavoro. Tutti gli aspetti di esso. Spero di poterlo fare ancora a lungo”.
Questo numero speciale di Vogue è un omaggio al genio creativo di Marc Jacobs e al suo contributo al mondo della moda. Il designer, direttore artistico di Louis Vuitton dal 1997 al 2014, ha trasformato il panorama fashion attraverso collaborazioni con artisti come Takashi Murakami e collezioni che hanno definito un’epoca. Con il suo brand sotto l’ombrello del gruppo LVMH, Jacobs continua a rappresentare un punto di riferimento nel settore.
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Il numero di settembre di Vogue US, disponibile dal 26 novembre, non è solo una celebrazione di Marc Jacobs ma anche un’anticipazione di come il mondo dell’editoria possa evolversi. La scelta di affidare la direzione a uno stilista mostra il desiderio di Wintour di sperimentare e ridefinire i confini tra moda e comunicazione.
Una celebrazione per Vogue firmato Marc Jacobs
Per celebrare il numero di dicembre, Vogue US ha organizzato un evento esclusivo al Bibliothèque Bar di Mercer Street a New York. È raro che un’uscita della rivista abbia una festa dedicata, ma questa edizione non è un numero qualsiasi: orchestrata dal primo guest editor della storia del magazine, Marc Jacobs, rappresenta un momento unico per il mondo della moda e dell’editoria.
Alla serata erano presenti i protagonisti di questo progetto straordinario, tra cui Anna Wintour, Marc Jacobs e Kaia Gerber, insieme a nomi di spicco come Grace Coddington, Pat McGrath, Gregory Crewdson e Dana Spiotta. L’atmosfera si è arricchita con letture significative: Gerber ha condiviso un estratto di una lettera di Martha Graham a Agnes De Mille, mentre Jacobs ha citato un passaggio di “Lettere a un giovane poeta” di Rainer Maria Rilke. Il designer ha anche scherzato sulla difficoltà di gestire un microfono rotto con le sue lunghe unghie iconiche.
La serata, tra cocktail e aneddoti, ha riflettuto lo spirito innovativo del numero, che esplora temi di creatività, arte e connessione umana. Jacobs, scherzando ma con sincera gratitudine, ha concluso: “Anna, grazie per la tua lealtà, la tua fiducia e la tua amicizia. È un privilegio genuino averti nella mia vita—e ora poterti chiamare collega”.
Daniele Conforti