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Donatella Versace lascerà veramente la guida della maison?

Scintillanti sfilate e silenzi che parlano più di mille parole. Ci siamo abituati: quando le voci di corridoio iniziano a rimbalzare tra redazioni, chat e social media, spesso c’è un fondo di verità. Così accade oggi con Donatella Versace, icona e anima creativa dell’omonima maison, al centro di speculazioni che parlano di un futuro incerto per lei all’interno del marchio fondato dal fratello Gianni.

Tutto è iniziato con un innocuo carousel pubblicato da Donatella sui social. Un riepilogo dei suoi successi dell’anno appena trascorso, concluso con una slide che mostra la designer pronunciare un enigmatico That’s all. Un addio simbolico? Un arrivederci? Nessuna conferma, ma le speculazioni non si sono fatte attendere.

 

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Secondo un recente articolo di WWD, Capri Holdings – proprietaria del marchio Versace dal 2018, quando la famiglia lo vendette per 2,1 miliardi di dollari – starebbe valutando una vendita complessiva di Versace e Jimmy Choo. Inoltre, il contratto di Donatella come direttrice creativa sarebbe in scadenza a febbraio 2025 – e molti si chiedono se verrà rinnovato.

La dinastia di Donatella Versace sotto pressione

La maison Versace è più di un brand: è una dinastia. Fondata dal leggendario Gianni Versace nel 1978, la griffe ha attraversato momenti di gloria e di dolore, specialmente dopo la tragica scomparsa di Gianni nel 1997. Da allora, Donatella è stata il volto e la mente creativa del marchio, sostenuta dal fratello Santo e dalla figlia Allegra. La vendita a Capri Holdings ha rappresentato un cambiamento epocale, ma ha anche messo alla prova il ruolo della famiglia nella gestione del brand.

Secondo molti, separare Versace dalla sua storica famiglia fondatrice sarebbe un errore strategico. La presenza di Donatella, con il suo stile inconfondibile e il suo storytelling autentico, rappresenta un valore intangibile per la maison. Ma nel panorama del lusso contemporaneo, la pressione di numeri e mercati globali può spingere verso decisioni radicali.

Donatella Versace in bilico tra heritage e innovazione

Non si tratta solo di speculazioni aziendali. Le dichiarazioni del CEO di Capri Holdings, John Idol, lasciano intravedere tensioni interne. Secondo Idol, “l’identità del marchio è diventata meno entusiasmante” a causa della riduzione di articoli distintivi e prodotti per i consumatori aspirazionali. Una critica che sembra mettere in discussione la direzione creativa del brand negli ultimi anni.

Eppure, Versace ha sempre brillato per il suo mix di opulenza e audacia, di sensualità e modernità. Pensiamo agli abiti iconici indossati da Jennifer Lopez o Lady Gaga, o alle recenti collezioni che mescolano tagli sartoriali impeccabili con stampe tradizionalmente evocative. È davvero possibile immaginare Versace senza Donatella?

Chi potrebbe sostituire Donatella Versace?

Tra i rumors più insistenti, spicca il possibile arrivo di Dario Vitale, attuale design director di Miu Miu, come successore di Donatella. Vitale, già accostato a Gucci, è uno dei nomi più interessanti della nuova generazione di creativi. Il suo eventuale ingresso porterebbe una ventata di freschezza, ma anche una sfida: mantenere intatta l’essenza di Versace pur rinnovandola per un pubblico globale.

Tuttavia, è difficile immaginare un passaggio di consegne senza il consenso e il coinvolgimento della famiglia Versace. Donatella, Santo e Allegra restano membri del consiglio d’amministrazione, il che significa che la loro influenza continuerà a pesare sulle decisioni strategiche del brand, anche in caso di cambiamenti radicali.

Il futuro di Capri Holdings e il lusso accessibile

L’eventuale uscita di Donatella si inserisce in un contesto più ampio. Dopo il fallimento dell’accordo da 8,5 miliardi di dollari con Tapestry, Capri Holdings sembra voler ristrutturare il proprio portafoglio. Con un fatturato previsto di 3,52 miliardi di dollari nel 2024, Michael Kors è il brand più redditizio del gruppo, mentre Versace e Jimmy Choo potrebbero essere venduti per finanziare il rilancio del marchio americano.

Il tribunale di Manhattan, bloccando l’acquisizione da parte di Tapestry, ha definito la fusione un rischio per la concorrenza nel mercato delle borse di lusso accessibile. Questo ha costretto Capri Holdings a rivedere la propria strategia, aprendo la porta a ulteriori speculazioni sul futuro di Versace.

Un addio o un nuovo capitolo?

La domanda che tutti si pongono è: cosa significa tutto questo per Donatella Versace? Potrebbe scegliere di alleggerirsi del ruolo di direttrice creativa per dedicarsi a nuovi progetti, pur rimanendo legata al brand? O deciderà di chiudere un capitolo e aprirne uno nuovo, seguendo l’esempio di altri grandi creativi come Tom Ford?

Se c’è una cosa certa, è che ogni decisione di Donatella sarà all’altezza della sua leggenda. Il prossimo show della Milan Fashion Week potrebbe rappresentare un indizio importante: un ultimo spettacolo grandioso, in pieno stile Versace, o l’inizio di una nuova era.

Daniele Conforti