L’anello Trinity di Cartier festeggia 100 anni
Amato da Alain Deloin, indossato da Grace Kelly, e posseduto addirittura in coppia da Jean Cocteau, un gioiello che oltrepassa i limiti del tempo diventando un simbolo anziché un semplice accessorio consolida il suo successo. Nel 1924, Cartier lanciò la collezione Trinity, caratterizzata dall’anello dalle linee impeccabili e dai tre toni dell’oro, simbolo di connessione e continuità. Presto divennero pilastri dell’arte gioielliera.
A celebrare un secolo di esistenza sono le icone contemporanee, che rievocano e reinterpretano questi gioielli con eleganza. Jisoo, Labrinth, Paul Mescal, Yara Shahidi e Jackson Wang sono i nuovi ambasciatori nella campagna dedicata alla collezione Trinity, concepita da Cartier per l’occasione.
Un gioiello intriso di significato e valori, l’iconico anello di Cartier celebra il suo centenario quest’anno. Simbolo di unione e diversità, incarna pienamente l’eleganza e lo stile distintivo della Maison. Quando Louis Cartier lo introdusse, segnò un punto di svolta nella gioielleria moderna e reinventando il concetto tradizionale di gioiello. Dopo un secolo, Trinity conserva intatto il suo magnetismo, rimanendo una grande icona del design indossata da star del cinema e amata da tutti.
L’anello che ha rivoluzionato la gioielleria di lusso
La leggenda del Trinity ha origine da un’ispirazione fulminea. Siamo nel 1924 e Louis Cartier concepisce una nuova prospettiva nella creazione dei gioielli. Dall’anno di fondazione, il 1847, Cartier ha prodotto alcuni dei monili più prestigiosi al mondo, guadagnandosi il favore dei reali al punto che re Edoardo VII del Regno Unito lo definì “il gioielliere dei re”. Tuttavia, Louis Cartier sapeva che per mantenersi al passo con i tempi, doveva coniugare l’alta gioielleria con un simbolo che fosse prezioso ma anche accessibile.
Non aveva una teoria, ma una visione. L’evoluzione delle forme era la sua ossessione. In una recente scoperta, abbiamo ritrovato una corrispondenza con la designer Jeanne Toussaint, dove Louis Cartier esponeva la sua visione del Trinity e come questo nuovo gioiello avrebbe potuto aprire la strada a innumerevoli interpretazioni.
Pierre Rainero, direttore di immagine, stile e patrimonio di Cartier International
La composizione dell’anello Trinity di Cartier, composto da tre anelli mobili intrecciati in tre differenti colori di oro – una tecnica appresa dagli orafi russi –, rimane uno dei segreti meglio custoditi della maison. “Tre che sono uno, e uno che è tre. C’è un mistero nell’assemblaggio e una magia nel modo in cui ogni persona lo indossa”, aggiunge Rainero. Grazie alla loro forma bombata all’esterno e liscia all’interno, gli anelli scorrono fluidamente uno sull’altro, creando un gioco di sovrapposizioni infinito. Il Trinity non conosce limiti: non è vincolato a occasioni specifiche, generi o età.
Questo è l’aspetto più sensuale dell’anello. Negli Stati Uniti è noto come ‘rolling ring’ proprio per questo movimento unico. Louis Cartier ha immediatamente riconosciuto in questo design un oggetto unico, anticipando anche i tempi: il Trinity è uno dei primi gioielli senza genere.
Pierre Rainero, direttore di immagine, stile e patrimonio di Cartier International
La storia dell’anello Trinity di Cartier
È una visione aperta e curiosa, nata nella vibrante Parigi della Belle Époque degli anni Venti, fervente di innovazione e progresso. Pochi anni dopo, infatti, lo vedremo addirittura al mignolo del poeta francese Jean Cocteau. Negli anni Ottanta, invece, gli uomini lo porteranno anche sul pollice. L’anello Trinity di Cartier era così diffuso che la maison ne creò una versione in bianco e nero per accentuarne ulteriormente l’eleganza.
La semiotica del numero tre permea non solo il nome Trinity ma anche la composizione degli anelli e dei metalli usati. Il tre diventa presto un codice, un elemento essenziale nel vocabolario estetico di Cartier.
Uno dei trionfi dei codici del Trinity è stato nel 1973, quando ha fatto il suo ingresso nella vita quotidiana con Les Must de Cartier, una collezione di oggetti utilitari come accendini e penne impreziositi dall’emblema dei tre anelli.
I 100 anni dell’anello Trinity di Cartier
Per catturare il profondo senso di unità simboleggiato dal Trinity, è stata creata una campagna straordinaria accompagnata da un video, con una colonna sonora esclusiva del cantautore e musicista Labirinth. Ogni ambasciatore, incluso Labirinth, ha condiviso il proprio significato personale di questa collezione iconica.
Paul Mescal lo interpreta come un simbolo di unione e gentilezza, Jisoo come un emblema di diversità, Yara Shahidi lo vede come un simbolo di amore, mentre il rapper Jackson Wang lo considera un amuleto che contiene gioia e soddisfazione. Questa varietà di interpretazioni dimostra che, nonostante le differenze personali, l’importanza di un gioiello va oltre i canoni tradizionali, trasformandosi in qualcosa di più profondo.
Oltre alla campagna e al video, la collezione Trinity si è arricchita di nuove aggiunte: un nuovo design a forma di cuscino, anelli e bracciali reinterpretati in formato extra large e un anello modulare dal design unico. Un invito a scoprire questi nuovi arrivi con la stessa curiosità che ha caratterizzato gli ultimi cento anni.
Daniele Conforti