Virginie Viard lascia la direzione creativa di Chanel
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Virginie Viard lascia la direzione creativa di Chanel

Virginie Viard lascia la direzione creativa di Chanel

Dopo trent’anni, di cui gli ultimi cinque come direttrice artistica, Virginie Viard ha lasciato Chanel. «Confermiamo l’uscita di Virginie Viard. In questi anni, ha saputo rinnovare i codici della maison rispettando il patrimonio creativo del marchio”, ha dichiarato la maison in un comunicato. «L’azienda desidera ringraziare Virginie Viard per il suo notevole contributo alla moda, alla creatività e alla vitalità di Chanel. Una nuova organizzazione creativa sarà annunciata a tempo debito». Con l’inizio del toto nomi, che vede protagonisti stilisti di sesso maschile, il pensiero va alla perdita di un’altra donna al timone di una maison di moda, a meno di un anno dall’addio di Sarah Burton ad Alexander McQueen.

Il cambiamento negli equilibri creativi di Chanel è significativo, considerando la stabilità mostrata dalla maison negli ultimi anni. La conferma dell’uscita di Virginie Viard, designer con oltre vent’anni di carriera in Chanel, era nell’aria da mesi.

Sebbene non sia stato diramato un comunicato stampa ufficiale, Business of Fashion ha condiviso una dichiarazione attribuita al brand: «Chanel conferma la dipartita di Virginie Viard dopo una ricca collaborazione di quasi trent’anni e cinque anni come Direttrice Artistica delle collezioni moda, durante i quali ha potuto rinnovare i codici della Maison rispettando il patrimonio creativo di Chanel».

Evidentemente qualcosa non ha funzionato. È difficile dirlo con certezza, ma tornano alla mente le parole di Karl Lagerfeld: “Per sopravvivere bisogna tagliare le vecchie radici e crearne di nuove. La moda riguarda l’oggi. Puoi prendere un’idea dal passato, ma se la riproponi così com’era, nessuno la vorrà”. I commentatori social, spesso critici, chiedevano da tempo un cambio ai vertici artistici di Chanel, ignorando che dietro i successi del Kaiser c’era anche Viard.

Virginie Viard, ex sarta, nel 1987, poco più che ventenne, lasciò il mondo dei costumi di scena seguendo Lagerfeld che stava salutando Chanel per Chloé. Fu l’inizio di un sodalizio fatto di “profondo affetto e vera amicizia”, come raccontò lo stesso Lagerfeld, che li avrebbe portati a lavorare insieme anche nel 1997, quando il couturier tedesco ritornò definitivamente alla maison di rue Cambon.

Il giudizio tranchant su Viard è ingiusto: l’accusa di troppa reverenza va contestualizzata. Nel 2019, alla morte del Kaiser, Viard si trovò in una delle posizioni più scomode del fashion system. La sua temerarietà nel prendere il timone di Chanel merita rispetto, e il suo contributo alla maison non può essere sottovalutato.

L’eredità di Virginie Viard da Chanel

Gabrielle Chanel ha rivoluzionato il mondo della moda negli anni Vebnti, liberando le donne dalle costrizioni del corsetto grazie all’introduzione del jersey. Le sue silhouette morbide e avvolgenti erano comode ed eleganti, spesso ispirate al guardaroba maschile. Questa attenzione per il comfort e l’innovazione, unita a una profonda considerazione per le esigenze delle donne, si riflette nel lavoro di Virginie Viard.

Viard ha celebrato la femminilità arricchendola con un tocco rock, concentrandosi sempre sul far sentire bene le donne con se stesse. Non ha mai cercato la rivoluzione, né ha puntato a mettersi in primo piano. Ha lavorato dietro le quinte, focalizzandosi sulla qualità artigianale e sull’indossabilità di ogni capo, enfatizzando la preziosità attraverso le numerose realtà specializzate acquisite dalla maison. Non a caso, Virginie è stata definita “una donna che fa vestiti per le donne“, definizione che lei stessa ha sempre ritenuto perfetta e in linea con il suo approccio. Molte star e clienti le hanno riconosciuto questo merito, evidenziando come solo una donna possa davvero comprendere le esigenze di un’altra donna.

Allieva e fondamentale collaboratrice di Karl Lagerfeld, che la considerava non solo il suo braccio destro ma anche quello sinistro, Viard ha lavorato al suo fianco da Chloé e poi da Chanel. Per il brand, è stata direttrice delle collezioni couture già alla fine degli anni Novanta, per poi assumere, nel 2000, il ruolo di direttrice del Creation Studio di Chanel, supervisionando le collezioni di Haute Couture, Prêt-à-Porter e accessori.

Nel 2019, con la scomparsa di Lagerfeld, Viard ha raccolto il testimone con dedizione e riservatezza, portando avanti il marchio fondato da Coco Chanel con coerenza creativa. Pur rinunciando forse a quel tocco di magia e stupore a cui il Kaiser della moda aveva abituato il suo pubblico, Viard ha mantenuto l’identità e i valori della maison, continuando a creare capi che uniscono tradizione e innovazione.

Le migliori collezioni di Chanel sotto la direzione creativa di Virginie Viard

Braccio destro di Karl Lagerfeld per decenni, Virginie Viard si è fatta conoscere al grande pubblico durante il défilé Primavera/Estate 2019, sfilando accanto al designer tedesco su un pontile di legno che sovrastava un’immaginaria spiaggia tropicale. Fu una simbolica investitura, un passaggio di testimone che indicava chiaramente chi avrebbe succeduto il Kaiser della moda.

Il debutto solista di Viard avvenne con la collezione Cruise 2020, presentata su una passerella che simboleggiava una stazione dei treni, una pagina bianca da cui ripartire. I look proposti avevano un’attitudine fresca e giovanile: dai leggings a motivi Arlecchino o con il logo della maison, alle borse matelassé rosa fluo, fino ai top con maxi fiocchi. Le silhouette erano snellite e i motivi decorativi limitati, sempre omaggiando lo stile del suo mentore con mezzi guanti e alti colli di camicia in cotone bianco. La palette gioiosa spaziava tra lilla, verde menta e rosso fuoco, segnando un nuovo corso all’insegna del pop.

La collezione Primavera/Estate 2021 di Chanel, più che un défilé, fu una festa. Le modelle, sorridenti, sfilavano in pedana con piroette, evocando le sfilate degli anni Ottanta. “Adoravo il suono delle lampadine che si spegnevano durante le sfilate degli anni Ottanta”, dichiarò Viard. Il tutto era colorato, gioioso e sensuale, richiamando mitici défilé e swimwear. La colonna sonora: Freedom! ’90 di George Michael, reinterpretata da Christine and the Queens.

Amo lavorare con il tweed, non potrei stare senza da Chanel”, affermò Viard. La sfilata prêt-à-porter Autunno /nverno 2022-2023 fu un’ode al tessuto bouclé: cappotti, giacche, abiti, longuette e coat dress, indossati con maxi galosce da pesca, immaginando un grand tour lungo il fiume Tweed tra Scozia e Inghilterra. “Questo è quello che avrebbe fatto Gabrielle Chanel nelle sue passeggiate scozzesi: avrebbe raccolto mazzi di fiori per far capire agli artigiani locali i toni che voleva ricreare”, spiegò Viard. E così, il tributo a Mademoiselle prese vita, con toni che andavano dall’azzurro al verde prato.

Perché Virginie Viard ha lasciato Chanel? E chi la sostituirà?

Le ragioni dell’uscita di Virginie Viard da Chanel rimangono ignote, giungendo in un momento di forte crescita per la Maison francese. Nonostante un aumento record dei prezzi, con incrementi del 6-8%, Chanel ha chiuso il 2023 con un incremento del fatturato del 14%.

C’è grande attesa per l’annuncio del nuovo direttore creativo, che molti ipotizzano possa essere Hedi Slimane, attuale designer a capo di Celine, o Pierpaolo Piccioli.

Daniele Conforti