Phoehe Philo debutta la prima collezione: è subito sold out
Quello di Phoebe Philo è il comeback più eclatante del 2023. Dell’ultimo decennio, forse. Era dallo scorso 27 luglio che, tra rimandi, rinvii e informazioni elargite col contagocce, decine di migliaia di persone attendevano il nuovo progetto di Phoebe.
Ancora di più le Philofile, che da quasi sei anni attendevano impazienti e speranzose il ritorno di uno dei più importanti player della moda. Lei, fedele alla propria identità minimalista – sia nello stile che nel modo di comunicarsi al pubblico – torna in una forma del tutto inedita, con una prima tranche di ciò che battezza Edit. Si tratta di una serie di tre uscite online denominate A1 (quella appena rilasciata), A2 (che arriverà nella primavera del 2024), A3 e così via.
Saranno tutte disponibili online, sul sito phoebephilo.com; una scelta tanto strategica quanto inaspettata, considerando che da Celine, la designer aveva tardato a utilizzare una piattaforma e-commerce, concentrandosi sui canali fisici di vendita.
Perché la collezione di Phoebe Philo è già sold out?
Di conseguenza, il numero limitato di capi, sicuramente inferiore rispetto alla richiesta prevista, finisce per creare un fenomeno chiamato Sold Out Effect. La richiesta è altissima, ma il consumatore non trova quello che cerca. Eppure, ammaliato dall’esclusività del primo Edit di Phoebe Philo e dalla scarsità dei prodotti in vendita, compra qualcos’altro, o si iscrive a una lista di attesa. Così, poche ore dopo dal suo lancio, la collezione di Phoebe Philo è praticamente sold out. I prodotti sulla piattaforma online si tingono di rosso, soprattutto quelli meno convenzionali, dalla gonna asimmetrica orlata da frange ricamate e hand-combed, al top in raso con foulard annesso.
Rimangono quindi pochissimi tra i 150 capi e accessori dell’Edit di debutto di Phoebe Philo, che spaziano dal blazer con spalle oversize – che può ricordare un Giorgio Armani degli anni Ottanta – alla mum neckacle. Ci son anche svettanti mocassini con tacchi sagomati, frange follemente divertenti e décolleté stiletto estremamente sexy.
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Di conseguenza, il numero limitato di capi, sicuramente inferiore rispetto alla richiesta prevista, finisce per creare un fenomeno chiamato Sold Out Effect. La richiesta è altissima, ma il consumatore non trova quello che cerca. Eppure, ammaliato dall’esclusività del primo Edit di Phoebe Philo e dalla scarsità dei prodotti in vendita, compra qualcos’altro, o si iscrive a una lista di attesa. Così, poche ore dopo dal suo lancio, la collezione di Phoebe Philo è praticamente sold out. I prodotti sulla piattaforma online si tingono di rosso, soprattutto quelli meno convenzionali, dalla gonna asimmetrica orlata da frange ricamate e hand-combed, al top in raso con foulard annesso.
Rimangono quindi pochissimi tra i 150 capi e accessori dell’Edit di debutto di Phoebe Philo, che spaziano dal blazer con spalle oversize – che può ricordare un Giorgio Armani degli anni Ottanta – alla mum neckacle. Ci son anche svettanti mocassini con tacchi sagomati, frange follemente divertenti e décolleté stiletto estremamente sexy.
L’inconfondibile, intramontabile Philo Effect
La palette, frutto della tradizione Philo, si avvale di intramontabili bianchi e neri, tra cui fanno capolino note di borgogna e verde oliva. Tra i protagonisti, il bomber in pelle, grande classico della designer, dotato di pannello-sciarpa rimovibile all’occorrenza, drappeggiata o indossata come bustier. Oppure con cascata di micro frange, a movimentarne la versione total black.
Le giacche sono oversize e i pantaloni rigorosamente sartoriali, le camicie vengono arricchite di colletti affilati, i trench e i cappotti dal taglio maschile sono XXL. Le pellicce sono i twill di viscosa, sintomo di una certosina ricerca su materiali e prodotto, soffici e color crema. Non mancano gli accessori: occhiali da sole, spille e girocolli. Il costo? Proibitivo, ma giusto – la qualità ha un prezzo. Spazia dai 360 euro degli occhiali spigolosi ai 6.500 del blouson in pelle, per arrivare ai 13.000 del cappotto in montone.
Daniele Conforti