Gucci secondo Sabato de Sarno alla Milano Fashion Week
Let’s fall in love with fashion, ANCORA. È questo l’invito di Sabato de Sarno, il novello direttore creativo di una delle maison di moda più acclamate degli ultimi dieci anni. Il suo debutto da Gucci ha segnato, senza dubbio, una nuova era, commistione di un’heritage decisamente ingombrante e una rinnovata visione figlia delle esperienze da Prada, Dolce & Gabbana e Valentino di Sabato de Sarno.
Il sentiment generale, a un giorno dalle passerelle SS24 del brand, non è dei migliori. Ma d’altronde – l’abbiamo già visto con i debutti Maximilan Davis da Ferragamo e Daniel Lee da Burberry – la prima non è sempre buona. Se poi a precederti è Alessandro Michele, il suo spirito eclettico, onirico, pregno di ricchezza e simboli, sorprendere è veramente difficile.
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La direzione presa da Sabato de Sarno è decisamente più sobria. Tanti i look bianco e nero, con intrallazzi di verde acido, blu, arancione e stampa GG Monogram. Ma a connotare la collezione, chiamata Gucci ANCORA, è il rosso amaranto, molto intenso.
Lo troviamo innanzitutto fuori dalla passerella. Per le strade di tutto il mondo, billboard, pareti e addirittura gelati si tingono del rosso più profondo. Sui social, i profili di influencer e pagine dedicate alla moda richiamano ossessivamente questo colore. Una studiatissima campagna di marketing che conduce lo spettatore fino alla fine dello show, sulle note di Ancora ancora ancora, l’eterno brano interpretato da Mina e scritto da Cristiano Malgiolio.
La location del debutto di Sabato de Sarno
Fino al giorno prima, il quartiere che avrebbe dovuto ospitare la sfilata più chiacchierata della fashion week milanese era Brera. Qui, nei giorni della settimana della moda, è stata allestita una mostra temporanea di opere realizzati dai giovani nomi dell’Accademia di Belle Arti di Brera, selezionate da De Sarno all’interno del volume Gucci Prospettive n.1.
La passerella a cielo aperto è stata però scartata a causa del preannunciato maltempo – che, in realtà, non si è fatto vivo, lasciando spazio addirittura a qualche spiraglio di sole. Così, gli ospiti e gli addetti ai lavori invitati dal brand, sono stati dirottati all’ultimo minuto nell’headquarter di via Mecenate, il Gucci Hub. Qui, l’allestimento di Bureau Betak ha fatto sì che ci si potesse effettivamente concentrare sulle creazioni in passerella.
Gucci sarà minimalista?
Gucci non è di per sé un marchio massimalista. A renderlo spesso intenso è la storia di cui si fa carico: ha attraversato le più disparate epoche della moda sotto la direzione creativa di personaggi unici e irripetibili.
E oggi, Sabato de Sarno, anziché cancellare l’eredità del brand, la riveste di una tendenza minimal per rispondere alle necessità del consumatore. Perché, ricordiamocelo, l’obiettivo di Gucci, motivo dell’allontanamento di Alessandro Michele, è vendersi. Vendersi a una generazione più giovane, facilmente plasmata dai trend momentanei e disposta a investire su capi e accessori senza tempo.
Alle linee minimal, riversate in citazioni anni Duemila (dalla longuette ai microtop, fino a capispalla e striminzite maglie gioiello), Sabato de Sarno abbina revival iconici della maison. Compaiono impreziosite da cristalli o in pellami esotici colorati: la Jackie e la Bamboo diventano ancora più preziose e desiderabili.
Ritroviamo poi il plumage di Valentino e le giacche tailored che ricordano quelle di Prada, sapientemente alternati a texture scintillanti, dal vinile alla pelle verniciata – che va a sostituire il latex di Alessandro Michele. Il rigore degli anni Sessanta lascia spazio a una sera extra-glamour, fatta di pietre preziose e brillanti. Ma non alla tradizionale grande sera, completamente assente.
Con una zeppa rigida alta otto centimetri, gli iconici décolleté con morsetto Gucci si trasformano in platform vertiginosi e coloratissimi, dalla pelle di coccodrillo arancione a quella verde.
Non mancano i riferimenti a Tom Ford: la sensualità lascia oggi il seno scoperto, tra abiti con inserti in pizzo nero e vestiti A-line in materiali trasparenti. Ritroviamo poi cenni allo street style: un paio di modelle, munite di occhiali da sole e gioielli chunky dorati, sfilano coperte da pesanti giacconi in pelle, ma con le gambe scoperte, senza pantaloni né gonna. È proprio così che si presenta Kendall Jenner sul red carpet della sfilata: trench quasi insignificante stretto in vita per dare risalto al kitten heel e alla borsa Jackie in spalla color rosso amaranto.
Vicino a lei, in prima fila, le star invitate da Sabato de Sarno: vecchi amici di Gucci, da Jannik Sinner a Jodie Turner-Smith e Jessica Chastain, a Ryan Goslinng, Julia Roberts, Pedro Pascal, Emma Chamberlain, Bad Bunny, i Ferragnez e l’immancabile Anna Wintour. Assenti Harry Styles e Jared Leto, amici carnali di Alessandro Michele.
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Daniele Conforti