Stella McCartney: pelle vegana, funghi e banane
Sì, hai letto bene. Banane. È questa l’ultima frontiera di Stella McCartney, brand inglese particolarmente apprezzato per il suo concetto di moda cruelty free. Seguendo le orme della founder e direttrice creativa, il marchio continua a esplorare frontiere all’insegna di innovazione e sostenibilità.
Stella McCartney, dopotutto, è il brand che più di tutti, dal giorno zero, ha a cuore il sostegno dei diritti degli animali e delle piante. È grazie agli insegnamenti della madre Linda, che Stella, dal 2001, anno di fondazione del brand, non impiega vera pelle, né pelliccia e piume per le sue creazioni. Tutti i materiali provenienti da animali, come ad esempio la lana, provengono da fattorie certificate, che agiscono nel benessere degli animali.
Una vera e propria pioniera di sostenibilità: l’obiettivo della designer è quello di far percepire al consumatore come, anche senza l’impiego di vera pelle, un brand possa proporre abiti e accessori di grande appeal. Alternative, sì, ma pur sempre dall’allure lussuosa.
Lo dimostra attraverso la Falabella, l’It-Bag che nell’inverno del 2009 conquista celebrities e non. Cucita a mano in Italia e decorata da una catena in alluminio, la borsa, dal design morbido e contemporaneo, prende il nome dalla razza di cavalli preferita da Stella.
Rihanna, Meghan Markle, Kim Kardashian, Jennifer Lopez e Jessica Simpson sono alcuni dei grandi nomi che portano a braccio o a spalla l’iconica Falabella, aumentandone il desiderio.
In principio ne esistevano di due modelli, uno a due catene e uno a tre, chiamato Foldover Small Tote e particolarmente apprezzato per la peculiarità di trasformarsi in tre borse distine: pochette, clutch o maxi bag, soltanto ripiegandosi su se stessa. Negli anni, la Falabella assumerà innumerevoli sembianze: rafia, stampe floreali e pitonate, micro paillettes, ricami all’uncinetto.
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2021: arriva la pelle ricavata dai funghi
Ma la pelle vegana non è l’ultimo orizzonte per Stella McCartney. Nel 2021, muove un ulteriore passo nella moda sostenibile realizzando capi e accessori in Mylo, una pelle vegana ottenuta dai funghi. Più precisamente, dalla lavorazione del micelio, la sostanza ottenuta dalle loro radici.
I modelli in Mylo, estremamente morbidi al tatto, sono creati in collaborazione con Bolt Threads e certificati a base biologica, in quanto realizzati con materiali prevalentemente rinnovabili e non contenenti plastiche né petrolio, come invece la maggioranza delle pelli sintetiche.
Senza compromessi fra desiderabilità e sostenibilità, affermerà Stella. I primi campioni in Mylo vengono infatti realizzati a mano nell’atelier Stella McCartney a Londra, sovrapponendo scampoli del materiale ottenuto dal micelio a uno strato di nylon di neoprene riciclato.
Oggi, tuttavia, l’azienda californiana Mylo sta affrontando seri problemi economici. Perché, ti chiederai. La risposta? Un sostanziale calo di investimenti a favore di start-up nel campo dell’intelligenza artificiale.
È il CEO di Bolt Threads, Dan Widmaier, ad annunciare come, propria prima del debutto su scala commerciale, l’inflazione e un calo di finanziamenti l’abbiano obbligato a fermarsi. Perché oltre a Stella McCartney, anche brand come adidas, Lululemon, Ganni e Mercedes sono stati parte della pletora di clienti della start-up.
L’entità dell’impatto dipenderà dalla durata degli veneti. Comprendiamo che i turisti di fascia alta potrebbero essere tentati di non correre più rischi di cancellazione o di sicurezza e di cambiare la loro destinazione estiva verso luoghi più tranquilli in Europa.
2023: Stella McCartney sceglie Bananatex
È anche vero che, nel campo dei materiali sostenibili, gli avanzamenti sono stati parecchi. Il più significativo riguarda proprio Stella McCartney, che lancia, per la collezione Autunno/Inverno 2023, la prima borsa realizzata con piante di banane.
Si tratta di una borsa vegana Logo, ricamata con l’iconica stampa Fungi Forest toile de Jouy del marchio in colorazione bordeaux. È realizzata in Bananatex, un tessuto resistente e impermeabile completamente naturale, circolare e privo di plastica.
Stella McCartney è sempre stato il marchio di moda pioniere per i diritti degli animali e l’ambientalismo. L’inizio di questa collaborazione con i nostri tessuti completamente circolari segna un’importante pietra miliare nella storia di Bananatex. Il nostro obiettivo è contribuire a un cambiamento positivo e non vediamo l’ora di molti sviluppi fruttuosi in futuro.
Hannes Schoenegger, Co-Fondatore e CEO di Bananatex
L’autunno 2023 è un guardaroba senza età che rivisita le icone di Stella, radicate nell’amore per gli alberi e la Madre Terra, celebrando il potere delle piante e il ruolo che svolgono in modo consapevole.
Il toile de Jouy Fungi Forest disegnato a mano ha già debuttato come parte della collezione Estate 2022, intrecciato ora sulla base Bananatex della tote Logo utilizzando filo di poliestere riciclato post-consumo.
Bananatex è ottenuto da piante di banane Abacá, coltivate nelle Filippine. Nato come naturale ai materiali sintetici e alla pelle animale, Bananatex ha ottenuto la certificazione Cradle to Cradle Gold, lo standard più avanzato a livello globale per i prodotti che sono sicuri, realizzati in modo responsabile e circolare, il che significa che sono presi dalla natura e possono essere restituiti alla Madre Terra alla fine della loro vita. Il tessuto può anche essere rielaborato in poltiglia e poi in carta, che può diventare filato ancora una volta.
Daniele Conforti