La Galleria di Prada è la borsa estiva 2023
Sedici sono gli anni trascorsi dal primo release della Galleria di Prada, un archetipo neoclassico d’eccezione, un’esaustiva esplicazione dell’estetica della maison.
Espressione di rigore ed eleganza, nata in realtà da una necessità pratica, la Galleria di Prada viene rivisitata in una limited edition estiva contrapponendo il design spigoloso con note di colore vibranti e accese. Bianco e cedro, deserto e arancione, acquamarina e giada, rame e fragola: le nuove tinte vengono condite da linee geometriche più o meno definite.
Un assortimento di otto nuove rivisitazioni, tutte in pelle saffiano e nella versione small. Presentate attraverso la lente di Alex Da Corte, l’artista venezuelano-americano, la it-bag risorge nella sua versione più colorata ed espressiva.
A indossarla, Scarlett Johansson, che entra ufficialmente nella famiglia Prada consolidando subito il suo nuovo ruolo con l’abito tubino rosa confetto indossato sul red carpet del festival di Cannes.
Attingendo alla pop art e al surrealismo, muovendosi tra cultura alta e popolare, dal suo lavoro erompe un mondo artistico che esplora le stesse nozioni di umanità che Johansson fa confluire nelle sue interpretazioni.
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Galleria di Prada: la it-bag senza tempo
La storia della Galleria di Prada, una tote in pelle dotata chiusura a cerniera e manici arrotondati che ricorda le borse usate dai medici negli anni Cinquanta, comincia nel 1913 a Milano, quando Mario Prada, nonno di Miuccia, apre il suo primo negozio di pelletteria in Galleria Vittorio Emanuele II.
Qui, la sua proposta è essenziale: realizza prodotti impiegando la pelle saffiano, la pressatura a caldo e la texture a maglie ampie. Soltanto così, può garantire resistenza a graffi e impermeabilità all’acqua, anticipando una delle rivoluzioni più significative nella storia della maison (e della moda in generale): quella del nylon.
Il concetto è altrettanto innovativo. Mario Prada, infatti, riesce a trovare un materiale in grado di incontrare le esigenze della modernità, senza rinunciare alla raffinatezza dei dettagli.
È la sua visione a ispirare la nascita della Galleria di Prada, nel 2007. La it-bag deve il suo nome proprio al primo negozio aperto dal fondatore del marchio, richiamando sia la sua lungimirante imprenditorialità che l’essenza estetica di Milano, città cardine per la maison, che si riflette nel design: cosmopolita, determinato e serio, e al contempo in continua innovazione.
Ciò che maggiormente caratterizza la Galleria di Prada è, senza dubbio, la sua manifattura. Si tratta infatti di oggetto di fashion design costituito da ben 83 pezzi singoli, tutti rifiniti a mano.
Come viene realizzata la Galleria di Prada?
Ogni borsa è realizzata dalle sapienti mani degli artigiani presso lo stabilimento del marchio a Scandicci, un complesso di 38.000 metri quadrati di cromo e vetro alla periferia di Firenze.
Il primi step riguardano la pelle, che viene trattata, assottigliata e tagliata in 83 piccoli pezzi accuratamente incollati l’uno all’altro per poi essere cuciti. A questo punto vengono applicati i manici, strisce rettangolari di pelle lunghe un pollice chiamate mandorle, e la borsa viene trasportata su una delle macchine da cucire industriali.
Una volta che quasi tutti i pezzi sono stati cuciti insieme, arriva il momento più delicato: capovolgere il sacchetto (che è stato assemblato al rovescio) con attenzione in modo che le cuciture non si allunghino.
L’attenzione al dettaglio è maniacale, il lavoro complessissimo, la precisione lineare. È un piccolo miracolo del fatto a mano e di ingegneria.
Nella sua versione originaria, la Galleria di Prada è realizzata in pelle saffiano, richiamo alla tradizione del marchio. Nel tempo, la borsa ha cambiato pelle, ma mai animo, dalle versioni mini a quelle in coccodrillo e struzzo.
Daniele Conforti