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Cosa sono gli Astro Boots di MSCHF e perché sono virali

Usciranno ufficialmente il 16 febbraio, ma gli Astro Boots di MSCHF hanno già scosso il web. Su TikTok e Instagram, i Big Red Boots hanno conquistato l’attenzione anche di chi snobba il mondo sneaker. Con i loro 4 kg – sì, il singolo stivale pesa quasi 2 kg – gli Astro Boots sintetizzano il mondo cartoon e il fenomeno della viralità.

Astro Boots

Il nome non ufficiale, Astro Boots, è dovuto alla notevole somiglianza alle calzature indossate da Astro Boy, personaggio della nota serie giapponese, rieditata sia negli anni Sessanta che negli anni Ottanta, adattamento del manga creato negli anni Cinquanta da Osamu Tezuka.

E l’autore di questa satira del concetto moderno di viralità è il collettivo artistico di Brooklyn MSCHF – letto mischief, che si traduce in “dispetto”.

Nel mondo dei cartoni, la rappresentazione della realtà prevede una riduzione degli elementi che costituiscono un oggetto, piuttosto che la sua raffigurazione fedele. I Big Red Boots nascono secondo il medesimo principio, in cui c’è una forma assurda e semplificata che fornisce l’idea dello stivale, senza preoccuparsi troppo dei particolari realistici.

MSCHF

 

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Si solleva così, naturalmente e volutamente, una discussione attorno a cosa oggi diventi virale, con grande cinismo. Una discussione tanto sentita da obbligare il brand, a causa di una fuga di notizie, a condividere le immagini della campagna pubblicitaria, il cui volto è l’attrice e modella Sarah Synder.

Perché il drop, attesissimo, è fissato per il 16 febbraio. Le speculazioni, nel frattempo, hanno portato il prezzo ben oltre i 1000 euro su StockX, a partire dai 350$ di retail previsti dal marchio. Il costo viene giustificato dal processo manifatturiero di queste calzature, dalla forma peculiare, dalla loro notevole dimensione e dalla quantità di materiale impiegato, per conferire spessore.

Astro Boots MSCHF Lil Wayne - Stivali di Louis Vuitton

Preoccuparsi della loro comodità è uno sforzo inconcludente, lo conferma MSCHF stesso. Eppure li abbiamo visti ai piedi di alcuni dei volti più noti del panorama americano, da Lil Wayne a Diplo, dalla cantante Coi Leray, all’influencer Jess Xu, fino a SUKI Baby – ovvero la ballerina raffigurata sulla cover dell’ultimo album di Drake.

Ma di cosa sono fatti gli Astro Boots? Sono composti da TPU, il materiale che compone la maggior parte delle cover per cellulare, ed EVA espansa, di cui sono fatte anche le Crocs.

Le scarpe non si disegnano mai per dare loro la forma dei piedi. La forma dei Big Red Boots è DAVVERO distante da quella dei piedi, ma è ESTREMAMENTE simile alla forma degli stivali. Ah, sono anche MOLTO rossi.

Gabriel Whaley, fondatore di MSCHF

Dagli Astro Boots alle Birkinstocks: il cinismo di MSCHF

Astro Boots MSCHF Birkinstocks - Stivali di Louis Vuitton

Il brand non è nuovo a questo tipo di approccio. Sarcastico, impertinente, controverso – ma certamente hype. Ricordiamo le Birkinstocks, i sandali Birkenstock creati a partire da quattro borse Birkin, venduti a partire da 30mila dollari. O le OnlyBags, un drop di shoppers dei marchi di lusso, sold-out nel giro di meno di un minuto.

Astro Boots Satan Shoes Lil Nas X

È inutile dire che nel mondo delle sneaker MSCHF sia è già affermatissimo. Sono ideate dal brand le Vans con la suola ondulata e le Satan Shoes in collaborazione con il rapper Lil’ Nas X – quelle che contengono una goccia di sangue al loro interno. A cui si contrappongono le Jesus Shoes, che contengono acqua santa. O le sneakers “bianco coca”, un paio di wavy babies progettate insieme a Tyga con le quali era impossibile camminare.

 

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Astro Boots: innovazione o un disperato tentativo di creare hype? L’unica certezza risiede nell’attenzione sempre minore verso le tradizionali sneaker, come le Jordan o le Dunk, che fino allo scorso anno spopolavano fra i siti di resell. MSCHF punta ora a un approccio nettamente surrealistico. L’ispirazione, ancora una volta, deriva dai marchi luxury.

Dagli Steroid Boots di Balenciaga, particolarmente apprezzati da Marc Jacobs, alle scarpe a forma di rana di JW Anderson. Passando per le sneaker con erba germogliante sulle passerelle di Loewe e per le ciabatte pelose di Vetements. O, per i più nostalgici, dalle iconiche Tabi di Maison Margiela. Menzione d’onore, infine, alle zampe mostruose di AVAVAV.

Astro Boots AVAVAV

Daniele Conforti