Le 10 Borse di Chanel più Iconiche di sempre
Per molti, la Classique è la massima espressione della pelletteria di Chanel. Eppure, nonostante si tratti indiscussamente di uno degli accessori più importanti della storia, esistono modelli appartenenti alla maison francese atti a soddisfare esigenze alternative, gusti più o meno ricercati, occasioni d’uso più disparate.
Nel 1983, Karl Lagerfeld viene battezzato direttore creativo di Chanel. Il resto è storia. Timonato da un luminare della moda, celebrato dalla cultura pop come una vera e propria icona, Chanel raggiunge vette senza precedenti. Si reinventa, presentando una visione più fresca e avanguardista. La missione di Lagerfeld rimane comunque quella di mantenere in vita la visione di Coco, ispirandosi in continuazione all’eredità della fondatrice.
Nel 2019, il mondo si ferma all’annuncio della morte di Karl Lagerfeld, all’età di 85 anni. Un inaspettato sussulto nel cuore di colleghi, fan, appassionati di moda. A succederle, Virginie Viard, stretta collaboratrice del predecessore. Sotto la sua guida, Chanel continua a investire nel lascito di Gabrielle Chanel e Karl Lagerfeld.
La 2.55
La storia delle creazioni di Chanel inizia proprio dalla visionaria Coco. Nel febbraio del 1955, debutta l’iconica 2.55 (2 sta per il mese di febbraio, 55 per l’anno d’uscita), la prima borsa a spalla mai prodotta. Prima di allora, era inaccettabile per una donna di un determinato calibro sociale indossare una borsa a spalla. Il successo di questo modello, forse il più trasversalmente conosciuto e amato di sempre, è dovuto al suo intrinseco DNA rivoluzionario. Il desiderio è sempre stato mantenere la libertà e la fluidità del movimento naturale e così la tracolla avrebbe lasciato libere le mani. Come la sacca di un pugile, portata sulla spalla. Significativo il riferimento al mondo equestre, estremamente caro alla founder: il matelassé viene ripreso dalle giacche indossate dai fantini alle gare.
I materiali scelti sono la pelle, la seta e il jersey. L’impuntura matelassé, che prende ispirazione dal mondo equestre, avrebbe dato un senso di struttura, di ricchezza. Nonostante le svariate riedizioni, il design della 2.55 mantiene la visione dettata da Mademoiselle Coco. Le sette tasche: la prima sulla parte posteriore è arrotondata come il sorriso della Monna Lisa, da cui viene il suo nome. Le altre se sono all’interno, pensate per biglietti da visita, carte di credito, portacipria, una apposta per il lipstick, una battezzata segreta, chiusa da una cerniera e due più larghe per le lettere.
La pelle granata ricorda il colore dell’uniforme indossata dalla piccola Gabrielle all’orfanotrofio. E poi la fibbia rettangolare detta Mademoiselle, realizzata anche nella versione doppia C. La stessa che ha portato alla creazione della borsa ribattezzata 11.12.
La 11.12
Chanel 11.12, Chanel Timeless, Chanel Classique, Classic Flap. Insomma, qualsivoglia nome sia attribuito a questo accessorio il riferimento alla 2.55 è ovvio. È Karl Lagerfeld a sostituire il Mademoiselle Lock con la chiusura CC, elemento che distingue la Classique dalla 2.55. Il nome 11.12 deriva dal codice modello originariamente assegnato alla Classic Flap nella versione media (A01112).
La Diana
La Diana di Chanel viene disegnata da Karl Lagerfeld verso la fine degli anni Ottanta. Si approssima la sua produzione dal 1989 al 1995. Nel mondo del vintage è fra le più ricercate. L’ispirazione sta nel suo nome: la principessa del Wales, Diana, rappresentava in questi anni l’emblema dello stile. Notiamo una certa somiglianza con la Classic Flap spesso indossata da Lady Diana.
La Camera Bag
La Camera Bag (o Camera Case) di Chanel si ispira alle custodie dei fotografi e dei giornalisti. Appare nelle collezioni della maison a partire dagli anni Ottanta. Le sue forme lineari sono rese riconoscibili dal motivo di trapuntatura a losanghe, introdotto da Gabrielle Chanel e di estrazione tipicamente equestre. La catena, riconoscibile a prima vista, è identica a quella della borsa 2.55. In una sua recente riedizione, la Camera Case viene impreziosita da charms che evocano simboli portafortuna che Gabrielle Chanel amava inserire nelle sue creazioni.
La Kelly
Potrebbe sorprenderti: Hermès non è l’unica maison ad annoverare fra i suoi prodotti una Kelly. Il suo design è un chiaro richiamo a quello dell’iconico modello di Hermès, arricchito dalla lavorazione matelassé. L’interruzione nella produzione di questo modello verso la fine degli anni Duemila ha reso la Kelly estremamente ricercata nel mercato parallelo second-hand e vintage.
La Chanel 19
Ricordiamo la Chanel 19 come pilastro nella storia della maison in quanto ultima creazione di Karl Lagerfeld per la maison francese. Figlia della comunione creativa del designer con Virginie Viard, la borsa debutta sulle passerelle innevate dello Chalet allestito al Grand Palais di Parigi per la collezione Autunno/Inverno 2019-2020.
Ritorna anche per questo esemplare la numerologia tanto cara al brand: 19 è l’anno di nascita della borsa Chanel Bag, il 19 febbraio 2019 è la data della dipartita di Lagerfeld, mentre il 19 agosto di un lontano 1883 è invece la data di nascita di Coco Chanel. Manca ancora all’appello la clip di chiusura e anche qui, Lagerfeld e Viard, hanno pensato in grande: il logo della doppia C si staglia sulle nuove proporzioni raggiungendo il formato XL.
La Boy
Rihanna, Melanie Griffith, Nicky Hilton, Bella Thorne, Rita Ora, Hilary Duff, Jessica Biel, Katy Perry, Khloe Kardashian e Miley Cyrus. La Boy di Chanel è la borsa delle celebrities. Contemporanea, compatta, fresca. L’interno è rivestito in tessuto anziché in pelle: sono i dettagli a fare la differenza. Come il grande bottone art déco, tanto caro a Lagerfeld. Vive in quest’interpretazione moderna anche lo spirito di Coco Gabrielle Chanel. Boy, così lo chiamava Coco, era un amico di un suo precedente compagno, Etienne de Balsan, e dopo la guerra aveva fatto carriera come segretario politico. Aveva bisogno di un matrimonio con una pari rango, Diana. Nel 1919, pentito ed amareggiato, Boy decise di lasciare la moglie. Stava andando in macchina a Monaco, dove forse avrebbe vissuto con Coco, ma un tragico incidente pose fine alla sua vita.
Wallet on Chain (WOC)
WOC: Wallet On Chain. È questo il nome dell’accessorio di pelletteria più compatto ed efficiente di Chanel. Classe 1997 il Wallet on Chain è il perfetto mix fra portafogli, clutch, borsa a tracolla. Un modello versatile e sicuramente meno impegnativo a livello economico rispetto ai fratelli.
La Chanel 22
Chanel propone per l’Estate 2022 il modello Chanel 22. L’ultima creazione di Virginie Viard è una proposta in morbida pelle, delicata, nata per elevare outfit quotidiani grazie al logo leggendario. Nella campagna promozionale, troviamo Lily-Rose Depp, Whitney Peak e Margaret Qualley, sotto la direzione di Inez e Vinoodh. Una visione sicuramente più rilassata in relazione alle altre it-bag della maison, che ha incontrato una certa resistenza da parte di fan e acquirenti in tutto il mondo.
La Grand Shopping Tote
Non abbiamo informazioni estremamente dettagliate in merito alla Grand Shopping Tote. Gli anni Novanta hanno assistito ad una crescente popolarità di questo modello, estremamente apprezzato anche nei primi anni del nuovo Millennio. La GST presentava senza dubbio la più grande gamma fra colori e hardware, favorendo combinazioni uniche nella storia del marchio. L’interruzione di questo prodotto continuativo è stata causata principalmente dalla strategia di marketing che Chanel, da anni, ha deciso di attuare. Un bilancio fra un’imprescindibile necessità di vendita e un aumento dei prezzi sempre più esponenziale ha costretto Chanel a interrompere la produzione della Grand Shopping Tote, il cui prezzo corrispondeva, nel 2015, a $2900 – il prezzo, oggi, di una mini borsa in pelle! Un prezzo troppo accessibile che non si confaceva alla rinnovata vision di Chanel.
Daniele Conforti