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Resistenza: Balenciaga Sfila alla PFW con 360 Gradi

Paura, resistenza, vittoria, amore. Pace. Per la stagione Autunno/Inverno 2022/23, Balenciaga ci prepara ad affrontare il buio. Con uno show degno di Alexander McQueen, Demna vuole riflettere l’inverno che l’essere umano si ritrova ad affrontare in questo istante storico, dalla crisi climatica alla guerra in Ucraina.

All’interno di un enorme acquario di vetro, i modelli presentano la collezione sfilando attorno a un cerchio, in una sorta di hangar ricoperto da neve artificiale. La tempesta impazza, mentre il pubblico siede riparato da un vetro. L’idea della neve si concentra su una sua proiezione futura. Il direttore creativo pensa ad uno scenario – del tutto verosimile – in cui gli sciatori trascorreranno le loro settimane bianche in un paesaggio totalmente fittizio, causato dall’innalzamento delle temperature. È come una techno boule de neige, che si anima nella ricostruzione di un clima estremo. Il cielo è squarciato dai colpi di fulmine, lo show si sviluppa in una straziante constatazione: chiunque può diventare un rifugiato.

 

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E mentre la bufera mette a dura prova la camminata dei modelli, che si dimenano fra grandi stivali cuissard oversize e tacco a spillo, le silhouette si fanno sempre più audaci. I capispalla reinventati in modalità total closed danno un senso di protezione, così come l’impiego di guanti, scarponi e nastri da imballaggio, mentre il dinamismo e la flessibilità vengono conferiti dagli elementi più tecnici – pantaloni, top, trench pieghevoli. Fa capolino il tape giallo logato, che avvolge completamente sia le silhouette in passerella, che le curve più famose del web, quelle di Kim Kardashian.

Particolare attenzione anche nei confronti delle borse, fra cui spicca la Trash Pouch, un’evocazione del sacco della spazzatura – «il più costoso di sempre» provoca Demna. La Crush Bag è una morbida forma a scatola, tenuta da uno o due manici sui bordi opposti. La Swing Bag è invece composta da più strati, tenuti da una tracolla a catena, mentre le tracolle sono realizzate con paia di stivali Cagole o Rodeo.

Importante l’utilizzo di materiali riciclati: dai boa in finta piuma realizzati da organza sfilacciata all’alternativa organica alla pelle, un bio-fabbricato ottenuto da un processo brevettato dalla maison, EPHEATM.

Fra strascichi svolazzanti e vestibilità over, Balenciaga mette in scena una fuga impervia di una popolazione profuga fra i ghiacciai, estremamente coinvolgente e commuovente. Questa Fall/Winter riscopre un’urgenza di veicolare una consapevolezza, la stessa che il direttore creativo di Balenciaga ha vissuto sulla sua pelle quando fuggì con la sua famiglia dalla guerra civile in Georgia, nel 1993.

360 Gradi, il titolo del fashion show, è un concept pescato dal linguaggio delle tecnologia VR, sovvertendo e ricreando lo stesso effetto nella vita reale. l’obiettivo è quello di spronare lo spettatore a vivere davvero il momento reale e capire ogni conseguenza delle nostre azioni su di esso. Lasciando diversi spunti, dal supporto reciproco al fatto che, per quanto ci possa scuotere, la tempesta finisce sempre.

Il Messaggio di Demna

La guerra in Ucraina ha scatenato il dolore di un trauma passato. lo porto dentro di me sin dal 1993, quando è successa la stessa cosa nel mio paese d’origine e sono diventato un rifugiato per sempre. Per sempre, perchè è qualcosa che rimane dentro di te. La paura, la disperazione, la consapevolezza che nessuno ti vuole. Ma capisci anche cosa conta davvero nella vita, le cose più importanti, come la vita e la compassione umana.
Questo è il perché lo show di questa settimana è stato incredibilmente difficile per me.Perché in un momento come questo, la moda perde la sua rilevanza e il suo effettivo diritto di esistere. La settimana della moda sembra una specie di assurdità. Ho pensato per un momento di cancellare lo show su cui io e il mio team abbiamo lavorato duramente e che non vedevamo l’ora di mostrare. Ma poi ho capito che cancellare questa sfilata, avrebbe significato arrendersi, arrendersi al male che già mi ha ferito così tanto per quasi 30 anni. Ho deciso che non posso più sacrificare parti di me a quella guerra senza senso e senza cuore.
Questa sfilata non ha bisogno di spiegazioni. Per me rappresenta la dedizione all”essere eroici, alla resistenza e alla vittoria della pace e dell’amore.

Demna Gvasalia

Daniele Conforti