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Milano Fashion Week: l’Amore Secondo Marco Rambaldi

Nuova Poetica Post Romantica: Marco Rambaldi è il nome di questa Milano Fashion Week. Se Roberto Cavalli sceglie ancora l’erotismo transgenerazionale e Fendi rivisita in maniera glamour codici e dialettiche tipici della maison, Rambaldi sceglie di rompere i cardini della moda – da sempre – per inneggiare la libertà, di vestire e di esprimersi. Lo stilista bolognese spicca per la sua originalità, in un mescolarsi di generi che porta a una nuova bellezza. Il tema della sua collezione Autunno/Inverno 2022/23 è l’amore, rappresentato in maniera sì giocosa, ma estremamente romantica. Una poetica nuova che, finalmente, include anche nel casting persone molto diverse da loro per età, taglia e genere. Non per provocare, ma con estrema naturalezza, un linguaggio per parlare di e a persone vere.

Nuova poetica come nuovo modo di raccontare e di raccontarci. Post romantica perché è un nuovo romanticismo che tratta la donna con una visione contemporanea, lontana da quella sottomissione ottocentesca che potrebbe evocare il termine.

Marco Rambaldi

A susseguirsi in scena all’interno dell’ADI Design Museum di Milano sono le iconiche creazioni all’uncinetto, skirt minuscole dalle fantasie animalier, abiti in raso dai colori accesi, camicie effetto nude sofficissime e tute trasparenti aderenti come se fossero una seconda pelle. Tornano sulla passerella anche le Dr. Martens, in molte versioni e altezze, dal classico anfibio a quello alto fino al ginocchio, passando per la Mary Jane rasoterra e la versione in bianco ottico. Le muse della stagione sono invece icone degli anni Settanta, Ottanta e Novanta italiani, quali Cicciolina, Moana Pozzi, Anna Oxa – è il suo pezzo Quando Nasce un Amore a far da sottofondo –, a cui si affiancano star contemporanee come California dei Coma Cose e Ariete. Insomma, donne che a loro modo hanno cambiato la società e il modo di pensare.

A partecipare al dibattito sulla definizione contemporanea di bellezza e sulla discussione dei suoi canoni è Pierpaolo Piccioli, che, con la sua maison e la Camera Nazionale della Moda Italiana, supporta Marco Rambaldi nella sua impresa comunicativa. L’affinità è immediata: alla visione simile nella moda come qualcosa di legato al sociale e al politico, si affianca la condivisione di un sistema valoriale ben preciso. Per quanto l’estetica dei due non sia analoga, Piccioli e Rambaldi sono accomunati dal concetto di interazione, definita fondamentale dall’inizio del processo creativo fino alla fine, con i propri cari, con i collaboratori e con gli artigiani, da cui sempre si può imparare.

Daniele Conforti