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Aste Live 1000Lands: il Second Hand Smart e Sicuro

Più che una moda, la moda: il second hand e il vintage non sono più un appannaggio esclusivo dei collezionisti, tantomeno una tendenza effimera destinata a scomparire. Soltanto nel 2021, il business dell’usato d’alta gamma ha incassato 33 milioni di euro; il 65% in più rispetto al 2017. Una crescita timonata dai Millennial e dalla Generazione Z, che costituiscono il 55% degli usufruenti del sistema di compravendita di seconda mano. Il motore del cambiamento, dal consumismo più sfrenato – e tossico – alla capacità di rendere cool outfit interamente composti da pezzi usati. Tanto cool da influenzare le maison più raffinate: da Miu Miu a Gucci, un pezzo d’archivio ha un impatto sempre maggiore rispetto al nuovo.

Si parla, in particolare, del ritorno al Y2k, uno stile ben preciso nato a cavallo fra gli anni Novanta e gli anni Duemila. Jeans fatti a brandelli, miniskirt a vita bassissima, bandane dai colori vibranti, makeup audaci – con sopracciglia finissime e contorno labbra scuro – e proporzioni bislacche.

Dall’indie slaze al twee, dal normcore al grunge. Cos’hanno in comune? Il fatto di essere un rifacimento di qualcosa che è già esistito.

Viviamo in un’epoca in cui spendere i soldi in maniera frivola e senza un criterio ti fa apparire agli occhi degli altri molto poco cool. Un tempo, comprare indumenti o oggetti di seconda mano, a basso prezzo, sembrava essere un’opzione presa in considerazione solo da persone con pochi mezzi economici a disposizione. Oggi non è più così, soprattutto grazie all’instancabile lavoro dei marketplace che, di volta in volta, prima di metterli in commercio, verificano l’autenticità degli articoli.

Professoressa Gabriela Salinas

La nostalgia di un passato spesso non vissuto, o di un ricordo lontano di libertà e spensieratezza. Non solo sulle passerelle, ma anche sui profili Instagram e sui red carpet di celebrities e influencer. Rihanna ha annunciato la sua gravidanza con indosso un piumino rosa shocking della collezione Autunno/Inverno 1996/1997 di Chanel, Bella Hadid è in grado di far tornare in auge anche la felpa con il mega logo di Lonsdale, Zendaya si fa icona di stile in un Valentino del 1992 o in un Yves Saint Laurent del 1982, il tuxedo di velluto rosso firmato Gucci by Tom Ford sta vivendo una seconda vita dopo che Alessandro Michele l’ha riportato in passerella e che Gwyneth Paltrow l’ha indossato proprio come venticinque anni fa.

Questo è reso possibile dalle varie piattaforme in cui commercianti e singoli individui possono proporre i propri pezzi usati. Piattaforme che macinano numeri da record, senza però tutelare l’autenticità della moda stessa né la sicurezza di acquirenti e venditori. Ci troviamo infatti in un periodo storico in cui distinguere un pezzo autentico da una sua replica sembra quasi impossibile: il rischio per un neofito che si approccia per la prima volta a questo mondo è ancora troppo alto. I tempi sono infiniti, l’attesa insopportabile, senza guide né certezze. Insomma, sforzo massimo, resa minima.

In cosa consiste 1000Lands?

1000Lands detesta le perdite di tempo e le promesse non mantenute: la soluzione che presenta a tutti coloro che desiderano vendere i propri accessori firmati è estremamente rapida. Basta qualche fotografia su Whatsapp e, con un approccio decisamente più personale e cordiale rispetto a quello delle varie app, viene pattuito l’acquisto in maniera diretta. 1000Lands conosce il mercato in cui si muove e sa quanto il consumatore finale è disposto a pagare per ogni singolo pezzo.

Questi articoli vengono proposti, poi, in aste live che vengono calendarizzate mensilmente sulla piattaforma dedicata, a cui basta iscriversi per partecipare. Il catalogo è consultabile già con largo anticipo, per poter scrutinare attentamente i vari lotti in tutti i suoi aspetti. Il giorno dell’asta, un banditore mostra chiaramente, con pregi e imperfezioni, i vari articoli e, come in tutte le aste che si rispettino, l’offerta più alta si aggiudica il lotto.

La piattaforma sta riscontrando un cospicuo successo, data la scioltezza con cui tutto il processo avviene, con l’obiettivo è quello di continuare a crescere. In previsione, entro il prossimo anno, di trovare esperti del settore che, come 1000Lands, possano risultare adeguati allo stesso sistema di compravendita. La piattaforma si prefigge di aprire le porte agli esercenti di moda e lusso, che, proprio come all’interno di un grande department, avranno a disposizione degli spazi per bandire le proprie aste. Lasciandoli, per altro, estremamente liberi nella modalità di esecuzione, andando ad esaltare la propria identità, ma mantenendo alto il livello qualitativo, nel totale rispetto dell’autenticità dei prodotti e nella tutela del consumatore finale.

Daniele Conforti