Axel Keller Entra a Far Parte del Meraviglioso Universo Dries Van Noten
Dries Van Noten sceglie Axel Keller come suo nuovo presidente. Recentemente amministratore delegato di Jil Sander, il manager entra nella società belga dopo aver rivestito per quattordici anni l’incarico di direttore commerciale presso Balenciaga, tredici per Maison Margiela. Il suo predecessore è Matteo De Rosa, presidente della maison da meno di un anno.
Dries Van Noten Spring/Summer 2022 RTW
Chi è Dries Van Noten?
Non faccio arte, io faccio vestiti che la gente possa indossare, anche perché ho una responsabilità verso le persone che lavorano per me.
Dries Van Noten
Per Dries Van Noten non ha senso creare vestiti che non vendono. Deriva da qui il rifiuto categorico di creare collezioni haute couture, che mai sarebbero entrate nei negozi. La ricercatezza estetica si salda insolubilmente con la praticità, il gusto travolgente non deve rinunciare alla sapienza sartoriale. Un legame nutrito dall’originalità che scaturisce dalla contaminazione: cresciuto ad Anversa, città estremamente cosmopolita e caratterizzata da una forte tradizione mercantile, il designer riuscì ad assorbire l’identità di marchi italiani e francesi all’interno della boutique paterna. Una dissonanza stilistica che, ancora oggi, sussulta nelle creazioni del designer.
Alle caratteristiche sfumature cromatiche si affiancano le fantasie di broccati e jacquard, che adornano abiti fluidi e avvolgenti sempre contemporanei. Un approccio radicale e poco convenzionale, che conserva la sua sofisticatezza grazie all’attitude indipendente di Dries Van Noten.
La femminilità contemporanea a cui il marchio punta è retaggio della passione che la madre aveva per pizzi e merletti antichi, tipici del colonialismo belga passato: un’influenza colta che abbraccia la franchezza concreta partorita dall’attività del nonno, rinomato sarto che durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe l’idea di riutilizzare gli abiti usati indossandoli semplicemente al contrario – mai più attuale di così.
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Gli studi alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa videro emergere l’esplosivo talento di Dries Van Noten. Una manipolazione personale di stilisti passati alla storia, come I Sei di Anversa (The Antwerp Six): Walter Van Beirendock, Ann Demeulemeester, Dick Van Saene, Dirk Bikkembergs e Marina Yee. Alla sfilata collettiva per la celebrazione della laurea del 1981, furono però le creazioni di Van Noten ad attirare l’attenzione dei talent scout di Barney’s che ne riconobbero le potenzialità e le selezionarono per i loro department store di New York.
Dobbiamo aspettare il 1991 per assistere alla presentazione della collezione maschile alla Paris Fashion Week. È qui che, due anni dopo, lo stilista si affermò nel womenswear, fra giacche morbide e stampe d’autore ornate da finiture e ricami folkloristici.
Per me i vestiti sono qualcosa che si fa davvero con il cuore. Fai del tuo meglio per creare qualcosa in cui credi davvero, lo mostri e speri che la reazione sia buona.
Dries Van Noten
Una vera e propria avanguardia stilistica, resa possibile da una spassionata curiosità, una ricerca genuina di stimoli in mondi lontani. Da Gabriele d’Annunzio alla marchesa Casati, fino ad Arancia Meccanica di Stanley Kubrik: le suggestioni di icone del passato si traducono in un crossover stilistico, irrimediabilmente classico, dannatamente contemporaneo e dinamicamente fossilizzato nel futuro. Insomma, creazioni degne di un museo. Dries Van Noten è uno dei pochi stilisti viventi a cui il Musée des Arts Décoratifs di Parigi abbia dedicato nel 2014 la mostra Inspirations. 1500 metri quadrati in cui le sue opere facevano capolino fra ispirazioni di altri couturier e opere più disparate, da una Venere di Yves Klein a un ritratto di David Bowie. Una creatività vivace, riconosciuta, nel 2008, con l’International Designer of the Year, titolo assegnatoli dal CFDA.
La cura maniacale del dettaglio, che lascia spazio ad una vita privata ricca di amore e hobby – spesa con il compagno in una magione ottocentesca alle porte della città natale –, è la protagonista del documentario di Reiner Holzemer, che nel 2017 immortala l’universo creativo del designer, costellato da Iris Apfel, Pamela Golbin, Suzy Menkes, fino al giardinaggio.
Un’umiltà avanguardista, una praticità eterea, che fanno di Dries Van Noten un genio cosmopolita che non finisce di ammagliarci, soddisfando a pieni voti i palati stilistici più sofisticati.
Daniele Conforti