Jackie e Bamboo: l’Emblema di Gucci
Gucci JKO: lo stile senza tempo
Più che una It-bag, un vero e proprio classico eterno. La Jackie, ideata negli anni Cinquanta, venne battezzata in un primo momento Fifties Constance. Ma quando l’allora first lady Jackie Kennedy venne notoriamente fotografata utilizzando questo modello per destreggiarsi fra i paparazzi nel 1961, divenne immediatamente sinonimo del senso di eleganza chic che la contraddistingueva – e il suo nome.
La borsa rappresenta da questo momento una delle silhouette più popolari. È stata frequentemente reinterpretata nelle fantasie floreali più varie, vestendosi anche del logo GG Supreme. La sua storia senza tempo si declina nel ritorno con le collezioni Tom Ford del 1999 e Frida Giannini nel 2009. Soltanto cinque anni dopo vediamo la Jackie accanto a Kate Moss, che, per una campagna pubblicitaria, celebra le origini di questa borsa: la supermodel viene fotografata utilizzando la borsa come scudo per proteggersi dal flash dei paparazzi, proprio come la sua madrina primordiale.
Per la collezione Autunno/Inverno 2020, l’attuale direttore creativo Alessandro Michele dà nuova vita al modello del 1961, proponendola con dettagli lisci e lucidi. Disponibile in versione medium, small e mini, questa svolta contemporanea su una silhouette nostalgica è stata da subito enormemente apprezzata da influencer e celebrity. Harry Styles e Kaia Gerber, la Jackie veste proprio come se fosse uscita ieri.
Gucci Bamboo: fare di Necessità Virtù
Nel 1947, la collezione Bamboo di Gucci venne partorita da Guccio Gucci. Essa fu figlia di un’intuizione del couturier: l’obiettivo era quello di risparmiare materiali – come la pelle – che scarseggiavano nell’immediato secondo dopoguerra. Il Bamboo, estremamente resistente, era un materiale la cui importazione dal Giappone risultava relativamente facile. A questo materiale, presente prevalentemente nel manico ricurvo, si affiancava la pelle di cinghiale e uno specchietto riposto all’interno. Il successo di questa innovazione portò Gucci a ottenerne il brevetto – quindi nessun altro brand può copiarne il design.
Il processo artistico coinvolto nella creazione dei manici in bamboo è a dir poco interessante. Innanzitutto, un artigiano professionista di Gucci sceglie accuratamente le sezioni di bamboo più intonse. Questo materiale viene successivamente ammorbidito e processato a mano, poi riscaldato per poter essere manipolato in una forma semicircolare. Sempre attraverso il calore, è possibile ottenere una finitura lucida, quasi dorata. Grazie a questo delicato procedimento, ogni manico è unico. Questo componente è prodotto tutt’oggi da artigiani qualificati, poco fuori Firenze. Nel 2013, in occasione del novantesimo compleanno del brand, Frida Giannini rilascia la collezione “New Bamboo” durante la sfilata Pre-Fall, una lettura del modello classico in chiave moderna.
Daniele Conforti