2.55: Guida all’Autenticazione delle Borse di Chanel
Primo indizio: per produrla gli artigiani devono seguire pedissequamente più di 180 passaggi. Indizio numero due: il disegno della sua trapunta è ispirato alle giacche dei fantini e ai cuscini in pelle scamosciata tanto cari alla designer più rivoluzionaria di sempre. Terzo indizio: accanto alla Birkin di Hermès, è la borsa più desiderata di sempre. Senza dubbio tre indizi – e il titolo dell’articolo – sono stati più che sufficienti per farti capire di che borsa stiamo parlando. È la 2.55 di Chanel, celebre modello ideato da Coco nel 1955 per una donna attiva, dinamica e moderna. Moderna all’ora e moderna oggi.
Una borsa a cui c’è poco da aggiungere, un modello senza tempo che nella storia è rimasto, più o meno, sempre uguale. Forse perché considerata intoccabile, forse perché tanto innovativa da intimidire artigiani e designer. Fatta eccezione per quel gran genio di Karl Lagerfeld, che la propone nel 2013 in versione Hula Hoop, frutto dell’unione tra il classico modello matelassé e un cerchio da hula hoop come manico. Va a lui il merito del manico a catena intrecciato con la pelle e quello della chiusura double C. È proprio lui a rilanciarla con il nome di Classic Flap, conosciuta anche come la 2.88.
Quella della 2.55 è una storia importante, la sua fama la precede, e il suo successo continua a partorire nuovi modelli. E, come di routine, contraffazioni e fake infestano il mercato parallelo e quello vintage, che soffre ancora di un sistema di autenticazione insufficientemente capillare e performante. Se, quindi, hai fra le mani una Chanel, ecco qualche indicazione utile per valutare la sua originalità.
La doppia C
Superato il vaglio sensoriale – annusata la pelle, toccata la struttura, visti i dettagli più riconoscibili – le caratteristiche che distinguono una borsa di Chanel falsa da una vera sono una manciata. Prima fra tutte, la doppia C. Sia nella parte interna della pattella, che nell’hardware di chiusura, nel logo Chanel la C di destra deve sovrastare la C di sinistra in alto. Al contrario, in basso la C di sinistra è “appoggiata” su quella di destra. Ma non finisce qui. La distanza delle due “CC” (quella zona che si crea con l’incrocio) corrisponde esattamente allo spessore della singola lettera. Sul retro della chiusura a doppia C, inoltre, la maison incide sempre sulla sinistra la scritta Chanel e sulla destra la scritta Paris.
Se possibile, è fondamentale prendere in considerazione l’anno di produzione del modello. Le prime borse realizzate da Coco Chanel, infatti, non prevedevano l’iconica chiusura a girello di metallo logata!
Il codice seriale
Il numero di serie del brand è stato introdotto negli anni Ottanta. Si trova sempre in un angolo della borsa, stampato su un adesivo bianco, e dal 2000 presenta anche l’ologramma. Il carattere impiegato è il font Serif, i numeri che lo compongono non superano mai le nove cifre.
Gli ultimi modelli sono anche provvisti di una vera e propria carta d’identità, del tutto simile ad una carta di credito. Presenta un testo bianco su nero, mentre il bordo è dorato e non emette alcun effetto multicolor. Il numero di serie è sempre inciso e non stampato: esso deve coincidere esattamente con quello dentro alla borsa.
La pelle matelassé
L’alta qualità nella produzione di modelli Chanel si traduce nell’elevatissimo numero di cuciture per centimetro. Il reticolato matelassé che riveste la borsa è sempre e necessariamente simmetrico. L’impuntura della losanga (per esempio della Chanel 2.55) deve inoltre corrispondere alla perfezione tra patella e struttura. La prima borsa di Coco Chanel che ha realizzato era di jersey nero e blu, per poi sperimentare con i diversi materiali. Se si tratta, però, di una borsa di pelle, ti consiglio di annusarla per sentire l’odore e capire se è vera pelle o no.
Il logo
All’interno della borsa Chanel si trova sempre il logo. Il colore della scritta deve richiamare puntualmente quello degli elementi metallici della borsa – quindi deve essere oro se l’hardware è dorato, argento se la metalleria ha un effetto argentato.
Tutte le borse Chanel sono prodotte in Francia o in Italia. La dicitura Made in Paris, così come quella Made in Spain, è un chiaro sinonimo di fake.
I piccoli dettagli
La catena della borsa di Chanel non deve essere troppo leggera e gli anelli che la compongono non devono risultare imprecisi nella fattura. La fodera interna aderisce perfettamente alla struttura della borsa, senza essere abbondante, nemmeno sul fondo. Un piccolissimo dettaglio che non deve passare inosservato è la zip, che deve essere Lampo e non YKK.
Osservando il retro in metallo della doppia C intrecciata che compone la chiusura, infine, è necessario che siano presenti due viti che fissano la placca metallica. Ricorda che Chanel utilizza solo viti con stella a 6 punte: prova a contare il numero di punti della vite.
Daniele Conforti